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Diabete, obesità e stitichezza: ecco le vere epidemie di cui non si parla

Sapevate che in Italia ogni anno per curare la stitichezza si spendono 200milioni di euro? Ed il dato è relativo solo ai prodotti venduti in farmacia. A questa cifra, di tutto rispetto, tocca aggiungere i soldi spesi per soluzioni diverse, come integratori, yogurth e varie.

23 miliardi invece, sono l’enorme cifra spesa in Italia, sempre ogni anno, per curare o meglio, tentare di curare l’obesità, patologia sempre più diffusa anche fra i giovani.

Un’altra patologia molto diffusa, è il diabete. Ogni anno vengono colpite milioni di persone in età adulta e l’incidenza di nuovi casi su pazienti in età infantile è drammaticamente in aumento. Anche per questa patologia i soldi spesi annualmente sono parecchi. Ma nessuno ne parla.

Si preferisce infatti, parlare di altre cose. Come le “pandemie” degli ultimi anni. O come le pseudo patologie come il colesterolo, che di fatto, da campanello di allarme di altre patologie, è stato fatto diventare a tutti gli effetti una patologia in sé.

Numeri. Cifre. Denaro. Business.

Le case farmaceutiche, notoriamente hanno come clientela persone malate. Toglietevi dalla testa che l’obiettivo di queste imprese multi miliardarie sia la conquista del benessere. Pensate forse che possano essere interessati a perdere un bacino di utenza come ad esempio quello dei diabetici e tagliare di colpo incassi miliardari come quelli appena citati?

La stitichezza è una di queste patologie. Miete vittime per lo più fra le donne. Ed i prodotti farmaceutici in vendita sono sempre più numerosi. Stress, vita sedentaria, cattiva alimentazione. Questi i motivi più diffusi. A meno che non si soffra di stitichezza per altre peggiori patologie o per l’assunsione di farmaci che creano come effetto colaterale il mancato appuntamento con la toilette.

Se pensate appunto che alla base della stitichezza c’è per lo più uno stile di vita da rivedere, è palese che nessuno ha a cuore di proporre campagne informative a livello nazionale, per sensibilizzare la gente verso stili di vita più salutari che contribuirebbero ad abbassare la spesa sanitaria dedicata a questo disturbo.

Ed anche per ciò che riguarda il diabete, molto di potrebbe fare se la cittadinanza venisse sensibilizzata verso comportamenti e stili di vita che produrrebbero meno persone obese e meno ammalati di diabete.

Se ciò non accade è per una sola ragione: business farmaceutico. Più malati=più guadagni. Aberrante nella sua assoluta verità.

Nessuna campagna di sensibilizzazione verso comportamenti migliorativi di stati patologici che richiedono cure costanti nel tempo. Nessuno che dal Ministero della Salute proponga progetti per insegnare alla gente a stare meglio e ad assumere meno medicine.

L’assunsione di medicine è divenuto uno stile di vita quotidiano. Ci hanno messo in testa che dobbiamo eliminare immediatamente ogni dolore ed ogni fastidio che il nostro organismo in verità ci invia per allertarci su una qualche reale patologia.

La febbre, ad esempio. In molti casi è solo il segnale che qualcosa nell’organismo non va. Ma ci affrettiamo tutti ad assumere la nostra dose di antipiretici per combattere non più la patologia che questa febbre ci comunica, ma l afebbre che in realtà è solo un segnale fra altri.

Un dolore ai giorni nostri va immediatamente controllato con gli analgesici, togliendo a noi ed al nostro medico di fiducia, la possibilità d interpretare quel dolore che potrebbe essere fonte di vere patologie in atto.

E spendiamo fiumi di denaro per abbassare un parametro come il colesterolo, che è e rimane un altro campanello di allarme di altre eventuali possibili malattie.

Insomma: siamo un mondo di malati immaginari. Ma nessuno ci avverte, perché hanno tutto il ritorno a farci pensare che dobbiamo abbattere qualsiasi cosa sia del tutto... naturale.

Così, ci ammaliamo di malattie create a tavolino, con la sola soddisfazione di pensare di esserci persino riusciti.

Tornare ad ascoltare il nostro corpo ed i suoi segnali è fondamentale per la salute di tutti. E parlare ampiamente di quelle patologie che hanno l’aria di una vera epidemia, non farebbe che migliorare e di molto le condizioni di salute di parecchie persone, oltre a diminuire i costi pubblici che queste patologie creano.

Contro l’abuso delle case farmaceutiche che trovano nelle Masse inconsapevoli la sorgente dei loro affari, molto si può fare. Innanzitutto, instaurando un buon rapporto col proprio medico di fiducia che potrà sicuramente indirizzarci meglio verso un miglioramento globale delle nostre condizioni fisiche. A patto però, che egli stesso non sia una vittima. Delle case farmaceutiche e del business che gli ruota intorno.

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