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Demolizione e ricostruzione della politica italiana

Siamo giunti alla fine di un'era politica: coloro che contavano tra l'altro sullo “show televisivo” per guadagnare consensi ora si trovano ad essere condannati dallo stesso. Siamo in un'era in cui i vecchi leader politici sono tutti “decaduti”, ma a parte Grillo e Renzi non se ne propongono dei nuovi. Siamo in un'era in cui con la legge elettorale attuale e le sue ultime modifiche nessuno vince e nessuno perde e si auspica quindi un eventuale Monti-bis.

Siamo nell'era del PDL in macerie in cui i vari capi-partito litigano per l'eredità berlusconiana: litigio che potrà avere la sua consacrazione nelle primarie del PDL per il premier, che lo stesso Berlusconi ha definito inutili. È finita l'era della personalizzazione politica e forse sta cominciando un'era in cui ci sarà più partecipazione e democrazia diretta, un'era in cui il cambiamento e il rinnovamento chiedono spazio alla vecchia politica della casta e dei privilegi.

Siamo nell'era della crisi e forse della “morte” dei vecchi partiti, siamo nell'era della “sfiducia smisurata” nei confronti della politica, siamo nell'era dell'astensionismo e della critica assoluta degli elettori come anche siamo nell'era dell'indignazione, del dissenso, della rabbia e della protesta.

L'era politica che stiamo vivendo è questo e anche altro: è l'era degli scandali giornalieri, l'era dello “sperpero” del denaro pubblico, l'era della corruzione, del nepotismo, del clientelismo e del malaffare. Tutto questo dovrà avere una fine perché sono gli italiani a chiedere la fine di tutto ciò anche se si sa bene che molti italiani sono stati complici di tutto ciò perché o abbagliati dallo “show televisivo” a cui si è accennato prima o per dinamiche su citate a cui aggiungere anche il sistema voto-favore o per altri motivi ancora.

Il cambiamento a cui tutti agognano deve partire da noi stessi, dal nostro piccolo: se non cambiamo prima noi stessi non possiamo cambiare tutto quello che è attorno a noi. C'è bisogno di una vera e propria “strage politica” e poi ricostruire da questa come dopo un terremoto e ognuno di noi si deve impegnare sia per la demolizione che per la ricostruzione.

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