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Debito pubblico. L’Italia sull’orlo della bancarotta

Nel bel paese, a fine maggio 2008 il debito ammontava a circa 1.648miliardi di euro. Il 31 maggio 2009, risulta salito a quota 1.752 miliardi: 104 miliardi in più.

Nel bel paese, a fine maggio 2008 il debito ammontava a circa 1.648miliardi di euro. Il 31 maggio 2009, risulta salito a quota 1.752 miliardi: 104 miliardi in più. Di questi ben 90 accumulati in cinque mesi, con una crescita di circa 600milioni di euro quotidiane festivi compresi. Anche se il Governo non ama parlare del debito pubblico e quelle rare volte che affrontano questo delicato problema con gesti significativi, cercano comprensione per la catastrofe ereditata che una sorte sfavorevole ha fatto cadere sulle loro innocenti spalle. Ma rimane il fatto che, un’impennata così rapida e tossica come quella verificatasi dal 31 dicembre 2008 a maggio 2009 non si fosse mai riscontrata. Quei 90 miliardi di euro corrispondenti a circa 175mila miliardi di lire. Sono in sostanza, un’enormità. Tanto più allarmante perché finora nessun membro del governo ha avuto la gentilezza di fornire anche il più vago chiarimento sulle cause di un simile precipizio. L’opposizione, in tutto questo disastro, continua a fare gli interessi dei “rivali politici” trascurando gli interessi della collettività. Forse bisogna attendere la fine dell’autunno per capire se l’opposizione governa dietro le quinte o finalmente inizia la sua opposizione seria e costruttiva. Forse sarà troppo tardi per scongiurare la bancarotta del bel paese. 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.220) 5 agosto 2009 11:42

    Stiamo vivendo l’ Atto secondo della crisi ed in autunno tireremo le somme. Abbiamo ascoltato proclami da Crociate Ministeriali , ma non vedremo la Rigenerazione della Scuola. La politica si fa in televisione, nei giornali ecc, ma quasi mai in Parlamento. Perfino Obama dovrà vedersela con il Congresso e non avrà vita facile. Forse dovremmo ritrovare (dentro) la strada del Ritorno alla meta se vogliamo che ... => http://forum.wineuropa.it 

  • Di sganapino (---.---.---.55) 5 agosto 2009 17:00

    A un giornalista che gli poneva la domanda che stai facendo tu, Tremonti ha risposto dandogli del "testa di..." papale, papale. A Eugenio Scalfari che ha posto la tua stessa domanda esattamente 20 giorni fa, nessuno ha risposto. A Franceschini che ha chiesto un dibattito in merito, il Governo ha risposto mettendo la fiducia su tutti i decreti presentati, evitando in ogni modo il dibattito. Ricordo che questo allarme sono anni che viene lanciato ora da un politico d’opposizione, ora da un tecnico. In questo momento direi che bisogna evitare ulteriori allarmismi perchè i casi sono due:
    1) o non è vero che siamo in bancarotta, ma stiamo resistendo alla crisi generale e bisogna lasciar lavorare chi oggettivamente ne sa più di noi
    2) oppure siamo veramente messi male ed allora è meglio non farlo sapere troppo in giro perchè il debito pubblico viene ogni giorno trasformato in Bot che attualmente pagano lo 0,35% a creditori internazionali, ma se questi fuggono, il Tesoro deve aumentare il tasso d’interesse, incrementando così ulteriormente il debito.

  • Di dav (---.---.---.84) 6 agosto 2009 03:29

     Il primo passo per cambiare le cose è capire che ragionare in termini puramente politici non si risolverà niente. C’è ancora chi spera in un ritorno del centro sinistra in Italia? E anche se dovesse tornare a dire anche solo qualcosa di sensato cosa pensate che possa fare? Sono le strutture di Potere che si sono create in questi decenni ad impedire la risoluzione dei problemi. Il rapporto tra grosse multinazionali, banche e gruppi di potere occulti è ciò che dobbiamo combattere, il resto sono solo chiacchiere.
    Anche se l’Italia andasse in bancarotta la gente non capirebbe da dove si sono generati i problemi e continuerebbe a porre fiducia ai politici che a loro volta, per loro stessa natura, non sradicherebbero i veri problemi che coinvolgono la società. 

  • Di gabri (---.---.---.222) 6 agosto 2009 18:37

    Il "BEL PAESE" che in questo articolo viene più volte sottolineato, deve rimanere tale, un Paese dei balocchi dove tutto va bene, succedono soltanto belle cose e la gente è felice. si siamo felici, perchè quello che è stato partorito oggi, è stato concepito molto tempo fa.

  • Di (---.---.---.145) 9 agosto 2009 19:10

    Il debito che ci nascondono in autunno uscirà fuori con licenziamenti e aumenti.
    complimenti per l’articolo

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