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Davos: sanità e pensioni nel mirino degli squali

Gli squali che hanno rovinato il mondo con patacche alle quali hanno attribuito il valore di miliardi di dollari (la cifra globale della truffa non si conosce o viene tenuta segreta) e che, in vista del disastro planetario si sono liquidati prebende per milioni di dollari cadauno, (hanno solo ricevuto un bonario buffetto da Barak Obama), riuniti a Davos non trovano di meglio che chiedere di togliere alla gente, servizi sanitari e pensioni.
 
Questi servizi indispensabili sono stati finanziati dai loro fruitori con tasse pagate fino all’ultimo soldo e accantonamenti previdenziali che costituiscono inalienabile proprietà dei pensionandi essendo di fatto salario differito. Agli squali servono i soldi. La Marcegaglia chiede otto miliardi per aziende che da almeno un decennio hanno assorbito oltre il dieci per cento dei reddito da lavoro nei loro conti miliardari.
 
Vogliono tutte le risorse degli Stati per le imprese che dichiarano in pericolo spesso strumentalmente e per le banche e che sono talmente diffidenti tra di loro da non prestarsi più soldi.
 
Una ricetta di classe per salvare le persone di serie A spese dei lavoratori e dei pensionati: più lavoro, meno salari e pochissima sanità e pensioni. I fondi pensioni integrativi pare che stiano diventando carta straccia con buona pace per coloro che fecero una campagna orchestrata e ben sostenuta anche dai Sindacati per convincere i lavoratori a destinarvi i TFR.
 
Naturalmente nessuno fa cenno agli emolumenti dei manager che, per quanto riguarda il settore pubblico, in Italia sono fissati in misura sconcertante rispetto la media delle retribuzioni del Paese e l’anno scorso pare che siano aumentati di circa il venti per cento a fronte di una diminuzione reale dei salari, degli stipendi e delle pensioni.
 
A Davos niente autocritiche sul terribile misfatto finanziario, niente ricerca e individuazione dei responsabili, non punizioni ma impunità, premi, riconferme. Le regole invocate financo da un ipeliberista come Tremonti non ci saranno.

L’indicazione è: soldi alle banche ed alle imprese e sacrifici e rinunce per la popolazione. Insomma, il mondo segna diversi passi indietro per la stragrande maggioranza delle popolazioni a vantaggio di una classe sociale sempre più disonesta che ha rotto ogni vincolo di coesione e che diventa pericolosa se conserva il potere dal momento che non mostra nè pentimenti nè voglia di cambiare il suo stile di vita come amava dire Bush e ora ripete Obama.
 

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