Dal messaggio di Pertini per Tito a Belgrado, al primo maggio di Trieste
"Con Tito io ho perduto un compagno ed un amico. Il suo patrimonio ideale e politico non andrà disperso. Egli l'ha lasciato in mani sicure. Con grande cortezza e con l'amicizia fraterna che a Tito mi legava, guardo fiducioso all'avvenire del dopo Jugoslavo". Sandro Pertini 7 maggio 1980
PREVENIRE E IMPEDIRE L'ESPOSIZIONE DI SIMBOLI DELL'EXJUGOSLAVIADURANTE LA CELEBRAZIONE DELLA FESTA DEL LAVORO DEL 1° MAGGIO 2016
"Il Consiglio comunale di Trieste,ricorda che in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro, il prossimo 1° maggio 2016, si svolgerà il tradizionale corteo con comizio finale in piazza Unità d'Italia, curato dalle Organizzazioni Sindacali di Trieste;ricorda che, lo scorso anno, alla manifestazione presero parte gruppi di persone recanti simboli e vessilli privi di qualsivoglia attinenza con la Festa dei Lavoratori;in particolare, suscitò profondo sdegno l'ostentazione della bandiera della disciolta Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia, retta da figuri con il capo coperto dalle bustine dell'esercito di Tito;ricorda che la maggior parte delle forze politiche di Trieste ha compiuto sforzi notevoli, nell'ultimo decennio, per superare, senza dimenticarle, le tragedie del Novecento che hanno devastato anima e corpo della nostra città;ritiene che, al contrario, l'arrogante esibizione di simboli protagonisti di quelle tragedie, in una manifestazione istituzionale, costituisca un pericoloso segnale di regresso civile, culturale, politico;sottolinea come l'apologia della dittatura titina rechi offesa e insulto alla città di Trieste e alle genti che, in nome del regime jugoslavo, hanno subito persecuzioni, violenze, morti, iniziate proprio il 1° maggio 1945 e conclusesi dopo quaranta giorni di assassinii, barbarie e infoibamenti;ritiene che la presenza, durante la Festa del Lavoro, di tali inquietanti simboli sia anche irrispettosa di tutti i lavoratori liberi, alla cui legittima ricorrenza è stata “imposta” una inaccettabile strumentalizzazione;e ritiene che la bandiera jugoslava e i personaggi che il 1° maggio dello scorso anno la esibirono, abbiano offeso anche la memoria di quei 2000 lavoratori operai comunisti che, nell'immediato dopoguerra, partirono da Monfalcone per raggiungere la Repubblica di Tito, attratti dal mito del socialismo reale, e finirono, invece, internati da innocenti nel gulag di Goli Otok, sul cui pennone garriva la medesima bandiera esibita a Trieste per la Festa dei lavoratori;per tali ragioni, il Consiglio comunale di TriesteINVITA IL SINDACOad adottare i provvedimenti in suo potere per evitare che anche il 1° maggio di quest'anno compaiano, lungo vie e piazze di Trieste, simboli e personaggi che si richiamano all'ex Jugoslavia e alla dittatura titina;a invitare preventivamente gli organizzatori della manifestazione ad attuare la necessaria vigilanza affinché la celebrazione della Festa del Lavoro non venga infiltrata da tali provocatori e a sensibilizzare in tal senso le Forze dell'Ordine;
a dissociarsi con fermezza ed esprimere immediata e netta condanna a nome del Comune di Trieste se i tentativi di infiltrazione descritti dovessero venire messi in atto."
Oppure vi sono messaggi che ben lasciano intuire la tensione che vi sarà a Trieste intorno al primo maggio...
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