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Dal bonus bebè al bonus nonnino

La recente sentenza della Consulta impone la restituzione della mancata perequazione delle pensioni a partire dal 2012. La sentenza è immediatamente esecutiva (si fa per dire).

La riforma Fornero del 2011, che fece spedire in diretta TV il pianto di coccodrillo della ministra, oltre alla perla degli esodati in materia di trattamento pensionistico aveva istituito a partire dal 2012 il blocco della perequazione, ovvero dell'adeguamento dell'assegno pensionistico al costo della vita. Secondo la sentenza della Corte Costituzionale la norma introdotta dal Governo Monti ,"in considerazione della contingente situazione finanziaria", norma che colpisce i trattamenti al di sopra di tre volte il minimo Inps (circa 1400 euro lordi), è incostituzionale.

Così ha deciso la Corte, "bocciando" l'art. 24 della riforma Fornero (detta anche Robin Tax) e la sentenza, relatore il giudice Silvana Sciarra, come tutte le sentenze dovrebbe essere immediatamente esecutiva. Il che si traduce, solo per gli anni di blocco 2012-2013, nell'esborso di circa nove miliardi di euro e che a regime per gli anni successivi dovrebbe aggirarsi in un range tra i 17 e i 20 miliardi di euro (fonte Inps o ragioneria dello Stato). Quindi una cifra molto consistente che, se totalmente erogata, certamente sballerebbe i conti che ci consentono di rimanere al di sotto del deficit del 3%, con tutte le conseguenze che l'UE riserva a chi non rispetta il patto di stabilità.

Premesso che quello operato dal governo Monti è stato un autentico furto, sulla falsariga di precedenti simili, come l'"una tantum" di prelievo dai conti bancari del governo Amato, le modalità di restituzione annunciate da Matteo Renzi sono quanto meno fantasiose e originali.

Dice Renzi che siccome la reale disponibilità è di solo un paio di miliardi, ovvero il famoso tesoretto che lui intendeva usare per ridurre la povertà mentre per i maligni come fondo propaganda in vista delle elezioni regionali, il 1° Agosto verrà erogato un "bonus " di 500 euro ai circa 4,5 milioni di pensionati al di sotto dei 3.000 euro lordi mensili. Detta in soldoni, siccome i soldi non ci stanno, invece del paio di migliaia di euro che mediamente vi sono stati fregati beccatevi questa caritatevole una tantum, ritenetevi quindi baciati dalla fortuna e magari votatemi per riconoscenza.

Nel Paese alla rovescia questo è il concetto del diritto, così funziona il patto tra Stato e cittadino. Certo Renzi si trova a gestire una tegola cadutagli in testa per colpe precedenti, ma dove sta scritto che lo Stato può non osservare il diritto, nella fattispecie una sentenza che, in quanto immediatamente esecutiva, qualunque cittadino sarebbe tenuto ad osservare "obtorto collo"? Qual è la norma costituzionale che consente una deroga di questo genere? Mi rivolgo a chi è in grado di darmi una risposta.

Poi, a completare il quadro, ci sono le rezioni dei politici, a cominciare dall'ex ministro Elsa Fornero che se la cava con un "Non fu scelta mia", che la dice lunga sul ruolo femminile nelle istituzioni, probabilmente Maria Elena Boschi compresa. Secondo il viceministro dell'Economia Enrico Morando, il maltolto va restituito "sic et simpliciter", criticando però la Consulta per una sentenza che manca di quel criterio di bilanciamento previsto dall'art. 81 della Carta, che evita di scaricare "oneri significativi sul bilancio dello Stato". Matteo Salvini invece definisce la sentenza "una splendida notizia", auspicando che sia tolta la cittadinanza italiana alla "signora Fornero" (che sta per la casalinga Fornero, altro che professoressa o ministro). Dal "machismo" di Salvini a tutto lo schieramento politico, il coro è pressoché unanime: "restituire quanto indebitamente sottratto e subito".

Il M5S, per ovviamente distinguersi dalla truppa del "malaffare", ovvero da tutti gli altri partiti, così celebra il provvedimento della Consulta "La felice bocciatura della Consulta della legge Fornero crea un buco di 5 miliardi (ndr, sottinteso: evviva!) nel Def (legge finanziaria); da oggi i conti vanno rivisti. Le stime del Governo che erano già gonfiate di botulino risultano compromettere i dati del deficit. Insomma, un disastro degno di questo Governo. Altro che tesoretto..." Richiamo l'attenzione su come in politica si cerchi subito di fare sciacallaggio, alla faccia dell'interesse comune, appena si presenti l'occasione. Ma che c'entra il governo Renzi con la legge Fornero? Misteri pentastellati.

Comunque resta forte e chiara l'impressione di un Paese disastrato, confuso, che procede a tentoni, che produce falle che poi non sa come tappare, che toglie i diritti e poi cerca di farla in barba alla legge.

Che tristezza!

Foto: Wikimedia ("Elsa Fornero-Festival dell'Economia 2012" di Niccolò Caranti - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/F...)

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.103) 20 maggio 2015 22:55

    Quale carisma >


    Il premier RENZI e la sua equipe rimarcano la “validità” del DL testé varato (con solo 2 mld di rimborsi ai pensionati) adducendo un paio di ragioni.

    Da un lato l’apprezzamento dei Commissari UE per aver in tal modo rispettato i “vincoli compatibili di bilancio” del 2015.

    Dall’altro per non aver aggravato quella onerosità del sistema pensionistico che (secondo loro) è già “squilibrato” a svantaggio delle generazioni più giovani.

    Argomenti meritevoli di replica.


    Primo.

    Non tranquillizza una capacità di tenuta dei conti pubblici a tal punto “vulnerabile” che qualsiasi nuova incombenza fa balenare il rischio di “dissesti” finanziari.

    Secondo.

    E’ dato comprovato che un dipendente, con almeno 35 anni di regolare servizio in imprese private, accantona un portafoglio contributivo tale da coprire l’intero costo della pensione spettante per almeno 25 anni.


    In ogni caso.

    Non è normale che un Premier per non incidere sulla “continuità” del suo programma politico riduca del 90% il rimborso di una prestazione “negata” in forza di una legge “incostituzionale”.

    Mistificare la realtà è tipico di una casta di Primi Super Cives attenta a tornaconto, privilegi …

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