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Cronache dentro il terremoto: il racconto quotidiano di Giustino Parisse

Il 7 agosto 2009 Domenico Parisse avrebbe compiuto 18 anni. Suo padre Giustino, caporedattore del Centro a L’Aquila, non gli ha potuto organizzare la festa che sognava. Lui e la moglie Dina hanno invece solo una tomba su cui piangere Domenico, Maria Paola, l’altra figlia di appena 16 anni, e il padre di Giustino, che si chiamava Domenico anche lui.

Il 7 agosto Giustino Parisse ha presentato un libro, si chiama “Quant’era bella la mia Onna, cronache dentro il terremoto”: una raccolta dei suoi articoli pubblicati sul Centro dopo la tragedia. Ad appena una settimana dal sisma che gli ha distrutto la famiglia, Giustino Parisse è tornato sul campo a fare il suo mestiere. Chi ha letto il giornale in quei giorni ha visto riapparire, il 14 aprile, la sua firma e le sue parole, una in fila all’altra, un io narrante che ha accompagnato gli aquilani accampati nelle tende, oppure chi si era spostato sulla costa, tra le ossa rotte del cratere e facendo quello che un giornalista sente di dover fare in ogni momento, anche col lutto nel cuore: raccontare.

L’intero ricavato del libro (prezzo 10 euro) sarà interamente devoluto alla Pro loco e alla Onlus di Onna per la ricostruzione.

 

Accanto a Giustino Parisse, alla presentazione c’erano Guido Bertolaso, il sindaco de L’ Aquila Massimo Cialente, il direttore del Centro Luigi Vicinanza ma soprattutto i cittadini di Onna, che hanno riempito la chiesa tenda del campo, in piedi a decine anche fuori. Giustino Parisse ha raccontato il terremoto e ha fatto a Domenico, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, un grande regalo. Ha continuato la sua missione, in aiuto agli abruzzesi, agli aquilani e agli onnesi, la sua gente che, come lui, deve ricostruire e ricominciare.

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