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Cosa studiano gli amministratori d’azienda

Alla Luiss imparano che per cambiare le organizzazioni aziendali, è necessario creare squadracce che terrorizzino i contrari al cambiamento: una lezione di Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel.

Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, in aprile, durante un incontro con gli studenti della Luiss, l’università di Confindustria, ha tenuto una lezione su come si cambia una grande azienda. Alla domanda di uno studente, Starace ha risposto che serve instaurare un clima di terrore, per rendere tutto facile. La citazione è lunga, ma vale la pena leggerla fino in fondo:

“Per cambiare un'organizzazione ci sono alcune cose abbastanza semplici, e stranamente viene sempre creato un problema sul cambiamento. Innanzitutto ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte. Non è necessaria la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell'organizzazione che si vuole cambiare, e bisogna distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale e creando quindi malessere nel ganglio che si vuole distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone che si oppongono al cambiamento. E questo va fatto nel modo più plateale e possibilmente manifesto possibile. In modo da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell'organizzazione. Questo va fatto velocemente, con decisione e senza nessuna requie. E dopo pochi mesi l'organizzazione capisce, perché alla gente non piace soffrire. E quando capiscono che la strada è un'altra, tutto sommato si convincono miracolosamente e vanno tutti lì. Cioè, tutto sommato, è facile."

Francesco Starace, istruisce gli studenti sulla strategia del terrore necessaria per cambiare un’organizzazione e i giovani rampolli applaudono: davanti agli occhi di ciascuno sarà passata l’immagine di prode condottiero del “manipolo di cambiatori”.

Ovviamente nel delirio collettivo, a nessuno è venuto in mente di chiedere “e col mobbing come la mettiamo?”. Già, perché, Starace, cultore del terrorismo aziendale, spiega, di fatto, che bisogna pianificare azioni di mobbing contro chi è contrario al cambiamento. E’ anche vero, però, che in Italia una legge sul mobbing non esiste. I rappresentanti istituzionali dei lavoratori, continueranno a fare finta che il mobbing non esiste e una legge non serve.

D’altra parte, anche la mafia non esisteva e non servivano leggi per combatterla. 

Con lo stesso meccanismo anche la tortura non esiste in Italia e, infatti, non abbiamo leggi contro questo reato come ben sanno i familiari del povero Cucchi.

Credo che Starace abbia reso palese il pensiero della “classe dirigente” italiana, dovremmo essergliene grati. Possiamo, così, vedere una classe dominante che perciò non ha progetti per il futuro e per continuare a dominare, ha bisogno di ometti terrorizzati e senza speranza.

Dal Jobs Act alla modifica della Costituzione e della legge elettorale, se riusciremo a comprendere cosa ispira l’azione legislativa della classe dominante, potremo recuperare dignità e allontanarci dalla miseria in cui vogliono catapultarci i fautori dell’uomo solo al comando. 

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