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Cosa è stato fatto dalle "istituzioni"italiane presenti in Egitto per la verità per Giulio Regeni?

Per Giulio Regeni il mondo era un posto da conoscere e soprattutto da capire. Se non capisci il mondo, come fai a cambiarlo?

Questo era una parte del messaggio che per lungo tempo era presente nella home del sito dell'Ambasciata italiana al Cairo, con cui si ricordava ciò che era successo a Giulio tra il 25 gennaio e 3 febbraio del 2016. In Egitto. Se vai oggi sul sito dell'Ambasciata, nella home del sito, non trovi più nulla. Tutto rimosso. Nel sito della Farnesina, oggi, su Giulio, si può leggere solamente quanto segue: "Sono tuttora in corso indagini per fare piena luce sulla barbara uccisione e le torture subite dal giovane ricercatore italiano Giulio Regeni."
Rispetto al messaggio originario, un niente, e soprattutto è sparito ogni riferimento al richiamo dell'ambasciatore italiano dall'Egitto.
 
Come se non fosse mai avvenuto quel fatto. E' stata avviata una normalizzazione dei rapporti tra Italia ed Egitto, sconcertante. Stante il fatto che la dittatura egiziana non ha mosso solo un dito nella direzione della collaborazione giudiziaria con il nostro Paese, ha sollevato Piramidi e quant'altro, invece, per depistare, ritardare, corrompere, ostacolare il processo di verità e giustizia che forse non interesserà, qualora si affermerà, e prima o poi si affermerà, solo interni al regime egiziano coinvolti in quell'omicidio di stato. Uno dei più brutali compiuti dall'Egitto di questi anni. E ci si domanda, ad oltre tre anni dall'uccisione di Giulio, le istituzioni italiane presenti in Egitto, cosa hanno fatto per Giulio? Per la verità per Giulio Regeni?
 
Abbiamo già parlato dell'ambasciata. Rapporti certamente proficui per le relazioni diplomatiche, fondamentali per il consolidamento dei rapporti economici. Ma sfugge cosa si sia fatto per la verità per Giulio. Attivamente. Concretamente. D'altronde se la famiglia di Giulio con il suo legale, ne ha chiesto convintamente il richiamo, in Italia, un motivo ci sarà. Missione clamorosamente fallita.
 
Non c'è solo l'Ambasciata italiana in Egitto. C'è, ad esempio, anche il Com.It.Es. Com.It.Es. sono “organi di rappresentanza degli italiani all’estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari” (art. 1, comma 2 L. 286/2003). Pertanto, possiedono un ruolo tanto nei confronti delle collettività, di cui sono espressione, tanto dell’Autorità consolare, con la quale mantengono rapporti di collaborazione e cooperazione attraverso un “regolare flusso di informazioni”, al fine di tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini italiani residenti. Con riguardo alle loro funzioni, i Com.It.Es. contribuiscono ad individuare e promuovere le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della comunità di riferimento; con particolare attenzione nei confronti delle tematiche delle pari opportunità, dell’assistenza sociale e scolastica, dei giovani, della formazione professionale, del settore culturale, dello sport e del tempo libero. Tante belle parole e sicuramente si adopereranno con interesse nel mantenere vive le relazioni tra Italia ed Egitto. Passando dai corsi di lingua ad interventi plurimi che abbracciano più campi. Nel loro sito non sfugge la foto dell'ospedale italiano, una foto storica, con il re, del sacrario militare di El Alamein. Ma, anche qui, ci si chiede. Questo Istituto, cosa ha fatto per la verità per Giulio Regeni? Cittadino italiano ammazzato in Egitto? Quali passi concretamente ha mosso?
 
La stessa domanda la rivolgiamo all'Istituto Italiano di Cultura al Cairo, Ufficio del Ministero degli Affari Esteri italiano. Istituto che diffonde e promuove in Egitto la conoscenza della lingua e della cultura italiana, organizza eventi culturali ad ampio raggio, in collaborazione con le istituzioni culturali egiziane ed in sinergia con il Sistema Paese; risponde alle richieste di informazioni sulla cultura italiana e sul sistema universitario italiano; organizza corsi di lingua e cultura italiana ed è in costante contatto con le cinque università egiziane nelle quali si insegnano lingua e cultura italiana. L’Istituto Italiano di Cultura del Cairo ha funzione di coordinamento degli IIC dell’Area Mediorientale e Sub-Sahariana: Damasco, Beirut, Tripoli, Tunisi, Algeri, Rabat, Tel Aviv, Haifa, Addis Abeba, Nairobi, Pretoria, attraverso lo scambio di progetti e l’organizzazione di eventi culturali in comune. Cosa ha fatto per la verità per Giulio? Per sensibilizzarla? Dal 2016, ad oggi?
 
Ed il pensiero non può che correre forse all'istituto che più di altri in Egitto è un simbolo fondamentale per gli italiani. Ad oggi in Egitto gli italiani presenti sono circa 6mila. L'ospedale italiano al Cairo, Umberto 1La S.I.B. Società Italiana di Beneficenza con sede a Monaco e filiali in Svizzera, Francia e, naturalmente in Italia, trae le sue origini " dalla omonima S.I.B. che nel lontano 1903 procedette al Cairo alla creazione dell’Ospedale Italiano "Umberto I°": ente non-governativo, senza fini di profitto esso offre assistenza medica ed ospedaliera a tutti, con o senza compenso, senza differenza tra etnie e religioni, come servizio umanitario e non per lucro. Ne fu Fondatore il Prof. Empedocle Gaglio. Avo (materno) di Eugenio Benedetti, che lasciò la professione di chirurgo in Sicilia, per assumere l'incarico di Medico della Real Casa egiziana, conferitogli personalmente dal Re Fuad, e proseguito poi da Re Faruk: Egli si rese promotore di una cospicua raccolta di fondi dalla Comunità italiana, in quell'epoca fiorente in Egitto, mediante la costituzione della S.I.B. (Società Italiana di Beneficenza) sin dall'inizio unica proprietaria dell'Ospedale, di cui Anna Maria Benedetti èVicepresidente." Ricordiamo che Benedetti durante il periodo di richiamo dell'ambasciatore italiano in Egitto ha avuto un ruolo, per ammissione dell'ambasciatore egiziano a Roma, fondamentale, nel mantenere vivi i rapporti diplomatici tra Italia ed Egitto. E per chi non lo sapesse, il corpo di Giulio, dopo il ritrovamento sulla strada, venne condotto proprio in quell'ospedale. Ed anche a questo importante sito si rivolge la stessa domanda. Cosa è stato fatto concretamente in Egitto per la verità per Giulio? Vista l'importanza che questo ospedale riveste per l'Egitto e nelle relazioni italo-egiziane? 
 
mb

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