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Corso di rieducazione sociale del professor Mario Monti

Gli italiani stanno riscoprendo, chi più chi meno, il senso civico e l'etica.

Senza cadere in facili entusiasmi , che sarebbero quanto meno prematuri e forse anche ingiustificati, il dato certo è che se Monti fa quello che dice, e sembra che le premesse ci siano tutte, entro un anno questo paese sarà rivoltato come un calzino.

Stiamo passando violentemente dal paese del bunga bunga e delle feste goderecce del suo non illustre e non compianto predecessore ad uno stile anglosassone o se vogliamo nord europeo, del tutto sconosciuto alla stragrande maggioranza degli italiani.

L'ex ministro Calderoli del mai compianto governo Berlusconi, sta tentando di beccare in fallo il professor Monti proprio su un tema cruciale come quello dell'etica istituzionale. Le cronache ci riportano di una interrogazione parlamentare che Calderoli ha messo in piedi per dimostrare che Mario Monti è fatto della stessa pasta di coloro che occupano le istituzioni pubbliche da sempre, ovverosia un vicerè che sfrutta la posizione ed il rango per far man bassa dei privilegi, leciti o meno, che gli offre la carica.

Come è noto Calderoli vuol sapere perché Mario Monti ha cenato e brindato all'anno nuovo nell'appartamento di palazzo Chigi, sede istituzionale e sua attuale residenza abituale, ipotizzando un festino di berlusconiana memoria. Chiaramente l'ex ministro leghista ha cercato di giustificare la sua richiesta come un sacrosanto diritto di sapere se Monti avesse, in qualche misura, scantonato dagli obblighi strettamente istituzionali. Una furbata dettata dalla disperazione che sta attanagliando la Lega in forte crisi di popolarità dopo le poco edificanti imprese compiute nel corso di questi ultimi anni, compresa la dichiarazione che Rubi rubacuori era effettivamente, nella convinzione dell'allora mai compianto premier, la nipote di Mubarack .

La risposta ironica e sferzante, in perfetto stile british, del primo ministro è arrivata puntuale. Monti ha dettagliato la cena con nomi e cognomi dei partecipanti ovverosia lui e la consorte, due parenti stretti e due amici, quattro o cinque nipotini, il menù a base di lenticchie e cotechino preparati dalla moglie e acquistati da lei medesima presso un super mercato e quindi conclusasi al termine di una serata conviviale molto sobria e di sapore famigliare con un brindisi finale a base di spumante (non champagne); quindi niente servitù, frizzi e lazzi di recente memoria.

Una risposta che è stata un capolavoro da incorniciare. Al povero Caderoli non è rimasto in mano pressoché nulla perché, cosa da non credere, perfino a servire le vivande ha provveduto personalmente la signora Monti. Insomma una topica colossale che sta facendo ridere tutto il paese. E pensare che la Lega non aveva mai detto una sillaba sulle feste di ben altro tenore, con l'utilizzo di pattuglie dei carabinieri per scortare le "signorine" di piacere che allietavano le serate del loro grande sodale Silvio Berlusconi. Anche il povero Bossi, che ormai vive in una dimensione spazio temporale tutta sua, non va oltre qualche "vaffa... ", l'indice alzato, le solite pernacchie e il refrain della insurrezione del Nord per la liberazione della Padania dal giogo italico. Una tristezza infinita. Non riuscirò mai ha trovare una risposta logica a come siamo potuti finire così in basso, se non quella di un paese stordito, narcotizzato.

Quindi che ci crediate o meno sta avvenendo qualcosa di veramente epocale e di assolutamente insperato. Stiamo riscoprendo l'orgoglio di vedere un nostro primo ministro ricevuto come pari e con tutti gli onori da coloro che ci sbeffeggiavano pubblicamente e senza ritegno. Sarkozy è arrivato a dichiarare che invidia la competenza di Monti che considera una risorsa per tutta l'Europa e che Francia e Italia hanno comuni intendimenti sul come prospettare il futuro dell'Europa .

Non è passato molto dai sorrisetti con la Merkel che hanno ferito più di una stilettata e che hanno umiliato l'intero paese. Intanto gli italiani, per esempio, cominciano ad accettare l'dea che evadere le tasse è un reato, una sottrazione indebita di risorse pubbliche, un delitto nei confronti di coloro che hanno sempre fatto il loro dovere anche di fronte ad un fisco vorace e tutto men che equo. Sembra paradossale ma è proprio così, per quanto tutti i governi precedenti, compreso l'ultimo Berlusconi, si siano sempre appesi al petto la medaglietta del "grande impegno" verso l'evasione fiscale, tutti, chi più chi meno, sapevano che era più fuffa che sostanza, insomma tanto per dire.

La puntata di sapore cinematografico a Cortina d'Ampezzo con il blitz della Guardia di Finanza che ha scoperchiato l'andazzo di auto da milionari intestate a "poveracci" o società in perdita oltre all'improvviso fiorire di scontrini che hanno moltiplicato gli affari dei negozianti con un + 400% nel giro di 24 ore, hanno lasciato il segno. Un miracolo, in tempi di ristrettezze economiche, che ha fatto dire, con una punta di sarcasmo, a Mario Monti che, evidentemente, i controlli a tappeto portano fortuna negli affari e che quindi intensificherà anche in altri centri affollati di "vip" l'esperienza di Cortina. Una buona notizia ma probabilmente non per tutti .

Di contro infatti hanno strombazzato i soliti noti, Fabrizio Cicchito, La Russa e compagnia bella, fiancheggiati dai giornalisti di "famiglia" ovverosia i vari Belpietro, Feltri ecc... che hanno bollato l'iniziativa come cosa "da stato di polizia", un vergognoso spot propangadistico che il premier si è regalato per infinocchiare i soliti beoti pronti a credere a tutto quello che gli viene propinato televisivamente . E nessuno può dubitare che loro di queste cose se ne intendono, dal momento che hanno ampiamente dimostrato come si fa ad infinocchiare il popolo bue. 

Comunque la pensiate io ritengo invece che l'iniziativa di Cortina sia stata giusta ed efficace. Giusta perché è andata a colpire uno dei templi della malvessazione fiscale scoprendo quello che già tutti sapevano ma che veniva percepito come inevitabile, efficace perché ha messo ulteriormente in evidenza a quale livello di degenerazione sia oramai arrivato il fenomeno. La dichiarazione di quella bella signora impellicciata che davanti alla videocamera di Sky ha dichiarato che il prossimo anno va a festeggiare in Svizzera anziché a Cortina, oppure Il solito onnipresente Fabrizio Corona, personaggio incredibile, che retoricamente si chiede e ci chiede perché mai bisogna pagare le tasse, danno esattamente la misura di un paese che ha perso completamente la bussola.

D'altra parte non poteva essere diversamente se negli ultimi cinquant'anni si sono succeduti governi che hanno chiuso un occhio o tutti e due per fini elettorali e se, per otto degli ultimi dieci anni ha governato un signore che, ma guarda la combinazione, è accusato, tra altre marachelle, proprio di evasione fiscale.

Negli Stati Uniti gli evasori fiscali finiscono in galera, chiunque essi siano, da noi trovano sponde di umana comprensione, di ostentato giustificazionismo, come ebbe a dichiarare molto tempo fa proprio Silvio Berlusconi: "quando le tasse supaerano il 50%, è un diritto non pagarle... ", parole che suonarono come musica nelle orecchie degli evasori nostrani, pronti ovviamente a votarlo in massa. La cosa non avrebbe fatto una grinza se gli altri italiani, quelli che le tasse le pagano, magari "obtorto collo", gli avessero votato contro ed invece sappiamo come è andata , a misura del fatto che la percezione civica di questo paese è scesa ai livelli più bassi della sua storia.

Mettendo insieme fatti e parole ma soprattutto dando il buon esempio, non dimentichiamoci di Monti al self service a fare 20 euro di benzina , il biglietto pagato per entrare al museo, la consorte che va al super mercato e cucina e serve il cenone di fine anno, emerge un quadro comportamentale profondamente educativo nei confronti degli italiani abituati ai pessimi esempi di chi li ha governati fino a due mesi fa .

Stiamo vedendo quello che altri paesi più civili del nostro hanno sempre percepito come "normalità ". In Olanda, tanto per fare un esempio, ti puoi imbattere nella regina che gira in bicicletta, senza il codazzo di guardie del corpo, per le vie di Amsterdam, oppure Carla Bruni, consorte del premier Sarkozy che va in clinica parcheggiando una Renault scassatella nel parcheggio pubblico. Cose che noi umani di origine italica mai abbiamo visto fare ai nostri viceré istituzionali che girano in auto blu, mandano commessi a svolgere le mansioni, viaggiano in classe esclusiva, albergano in suite da nababbi e manco per nulla li vedi svolgere quelle azioni di quotidianità che affliggono la totalità dei loro sudditi .

Quest'uomo nella sua semplicità e correttezza dei comportamenti , chiamiamola pure sobrietà istituzionale, ha di colpo fatto sparire e dimenticare il suo estroverso predeccesore con relativo codazzo di gaudenti. Non se ne sente più parlare, sono spariti di botto dai primi piani delle cronache i suoi processi e le sue vicende personali. Sono passati neanche due mesi e sembra sia trascorso un secolo, non fosse per il Milan se ne perderebbero completamente le traccie. Lui stesso dichiara di essere tornato a vivere, di respirare e di assaporare cose perdute. Auguriamogli di continuare, ma una vocina mi dice che qualcosa bolle in pentola. Stiamo all'erta.

Quindi, per concludere, un grazie di cuore a Mario Monti, a prescindere da quelli che saranno i risultati pratici in termini economici della sua azione di governo, per avere instaurato uno stile fino ad oggi sconosciuto e per avere aperto gli occhi agli italiani su un possibile futuro di "normalità ". Se avrà un tempo congruo a disposizione, visto che già suonano le campane a morto dei soliti noti ben decisi a non mollare l'osso, probabilmente riuscirà ad inaugurare un processo irreversibile di assimilazione della percezione civica che renderà molto più difficile, se non impossibile, un ritorno al passato: " L'Italia s'è desta" con l'elmo di Monti.

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