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Coronavirus: Italia isolata, la Slovenija alza muri di cemento - di Lucaa Dal Negro

ECCESSO OSTENTATO IL NOSTRO ITALICO FARE (ERA ZELO MA L'IDIOZIA E' CONTEMPLATA) OPPURE...

SPROVVEDUTI I NOSTRI VICINI SLOVENI E AUSTRIACI E QUINDI INCAPACI E IDIOTI PURE LORO?

Situazione davvero (quasi) fuori controllo in Italia, almeno dal punto di vista di chi ha l'onere e l'onore di avere qualche voce nel capitolo della programmazione economica e sociale...

Ma, lasciamo perdere un attimo, fuor (davvero!) di polemica, in quanto - al momento - potrebbero le parole pure ricomporsi in una forma vicina all'ostracismo, a qualche tipologia di sporco lavoro da sciacallo.

Vivendo il sottoscritto ora in Friuli-Venezia Giulia, Regione a statuto speciale che segue pedissequamente gli ordini da Roma Capitale, zona geografica a oggi senza casi rilevanti di corona-virus grazie a Dio se la Fede è una ragione di vita, Terra che dista oltre 700 Km. dalla Capitale ma solamente 30 metri (!) dalla Repubblica di Slovenija in alcuni e molti confini e inoltre, territorio con almeno un paio di cittadine tra cui una Provincia (Gorizia, la micro "Berlino") in cui le Persone vivono da sempre mescolate e molte di esse con doppia cittadinanza con annesse proprietà immobiliari in ambo i versanti, questa zona geografica che consta di una superfice simile alla Slovenija e che con l'Austria condivide montagne e tanta cultura fondata sulla Casa d'Asburgo, da oggi è barricata.

Non è un'espressione metaforica, badate: i blocchi di cemento sono tanti e ben visibili, i quali chiudono ogni spazio fisico di attraversamento e di ragionamento, se mi si permette questo appunto, in considerazione almeno della tante politiche europee di integrazione anche sociale oltre gli accordi economici di Schengen.

La mia umile domanda è: il pericolo di contagio, il virus insomma, si può davvero contenere e limitare grazie alla politica militare adottata dall'Italia?

Tutti gli elogi che sento provenire per le assunte posizioni oltranziste italiane (dai media italiani al 90%), sono davvero efficaci nonostante la consapevolezza dell'imminente disastro economico che molto probabilmente ci avvolgerà nel breve e medio termine?

Chiedo questo perché "dall'altra parte", le scuole sono vivacemente ancora oggi aperte (a parte la programmazione normale di vacanza) e la gente esce liberamente e si incontra nei bar, nei ristoranti, tutto piuttosto normalmente, seppur una qualche preoccupazione si legge nei loro volti ma tesa nel guardarci dalle reti di separazione in cagnesco, in grazia a quel brutto termine che è riapparso nei (brutti) ultimi tempie e che si scrive untore.



Senza dubbio la piccola Slovenija (circa 2,5 milioni di abitanti di cui una metà oramai "ex-fratelli del sud" i quali sono sempre pronti a emigrare) che non è l'Austria nemmeno per un briciolo e che da essa dipende al 70%, "senza Italia" (tutte le zone produttive e limitrofe all'Italia, pensando anche ai Casinos di "HIT" che finanziano con regolarità Ljubljana la Capitale) sarà in ginocchio e, questo lo si percepisce sempre da quegli sguardi molto ma molto più intelligienti, quella maggioranza certa dei nostri amici e fratelli vicini.

Mi ripeto: Italia, Roma, davvero dovremmo ascoltarti da queste Terre che di Lega si sono nutrite ma che dalla Lega (ex-nord) non avvertono più richiami come fossimo tuoi pargoletti ingenui?

"Speriamo tu abbia ragione... Roma". Me lo auguro con tutto il cuore e tengo pronto il vaso di cenere.

W l'Italia. W l'Europa. (#coraggioItalia)

Lucaa del Negro, Autore de:
www.edizionidelfaro.it/libro/ma-sha-allah e,

 

 

 

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