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Confermato: lobby omosex in Vaticano

Tanto per cambiare si riparla di una lobby gay in Vaticano. Potente perdipiù. O almeno così l’ha definita il Papa in persona. E la notizia è ormai su tutti i quotidiani.

Non come tempo fa, quando a dirlo fu un semplice prete polaccopadre Zaleski, che nessuno aveva sentito nominare prima e che non si è più sentito nominare poi.

Adesso Papa Francesco, in una conversazione con il portale cattolico cileno Reflexion y Liberacion, ha affermato che in Vaticano esistono tre tipi di persone: quelle sante davvero, quelle corrotte e poi la lobby gay (che non si sa se viene annoverata fra i santi, i corrotti o se fa categoria a sé).

En la curia hay gente santa, de verdad, hay gente santa. Pero también hay una corriente de corrupción, también la hay, es verdad… Se habla del “lobby gay”, y es verdad, está ahí… hay que ver qué podemos hacer…

Pare di capire che lui non sa che cosa farci. Ha delegato tutto - il cercare di rimettere ordine, intendo - ad un’apposita commissione, perché lui dice di sé “io sono molto disorganizzato, non sono mai stato bravo per questo”. Proprio quel che ci voleva per quel supremo concentrato di caos, conflitti, intrallazzi e ricatti che si chiama Curia romana: un Papa disorganizzato.

Già dopo il turbinìo di documenti circolati a lungo e in modo così misterioso da essere definiti Vatileaks, fra lobby di tutti i tipi, era apparso “... il passaggio più scabroso. Una rete trasversale accomunata dall'orientamento sessuale. Per la prima volta la parola omosessualità è stata pronunciata, letta a voce alta da un testo scritto, nell'appartamento di Ratzinger. Per la prima volta è stata scandita, sebbene in latino, la parola ricatto”.

Non era la prima volta perché padre Zaleski ne aveva già parlato un anno fa, ma ora la massima autorità pontificia conferma che in Vaticano ci sono i santi, i corrotti e i ricattati. La santità sembrerebbe decisamente in minoranza per due a uno.

In altri termini ci sono alti prelati che hanno rapporti omosessuali con persone esterne alla Curia, introdotte da non si sa chi per fare non si sa cosa (a parte quello che è ovvio); per ottenere chissà quali informazioni e per gestire, con il ricatto, chissà quali poteri.

Nel dialogo con il portale sudamericano, esponente della teologia della liberazione che ha subìto duri colpi in tutto il continente durante le varie epoche dittatoriali, le parole del Papa sono apparse accorate, forse sconsolate. D’altra parte non sarà un caso se il Papa precedente ha pensato bene di salutare cortesemente e ritirarsi a vita privata.

E ancora non sappiamo nulla di quello che potrebbe venire fuori dal quell’altro gran calderone di ambigui misteri che si chiama IOR in cui esistono conti cifrati appartenenti anche a cittadini italiani che, chissà perché (ma qui la domanda è retorica), veicolano i loro denari in una banca che stenta parecchio ad adeguarsi alle normative antiriciclaggio imposte dalla legge italiana e dai codici europei.

Sappiamo solo che lo stesso Papa Francesco ha ricordato che "San Pietro non aveva conto in banca” e che la Chiesa “deve essere povera o muore”.

Conseguentemente i parlamentari italiani, che professano sempre e in tutti gli schieramenti, vigorose genuflessioni ai voleri di Oltretevere, dovrebbero tener conto delle sollecitazioni papali e applicare l’IMU (se mai la dovessero mantenere) a tutti i beni della Chiesa; e magari devolvere allo Stato (che ne ha tanto bisogno) tutto l’ 8xmille raccolto quest’anno.

Meglio tagliare i fondi più che si può; non vorremmo che la Chiesa morisse.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.1) 12 giugno 2013 10:44

    Mi ha dato fastidio il fatto che abbia/abbiano messo insieme le parolecorruzione e omosessualità.
    Sono due cose diverse anche se i cristiani le considerano una figlia dell’altra.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 12 giugno 2013 10:57
      Fabio Della Pergola

      Corruzione non è messa insieme a omosessualità, quantomeno non da me (casomai dal Papa). Nell’articolo di Repubblica che si legge nel link "era apparso", erano invece messe insieme le parole omosessualità e ricatto. Che è un’altra cosa. Un alto prelato che abbia incontri omosessuali è ovviamente ricattabile e questa cosa è ben nota a chiunque abbia un minimo di conoscenza di spy stories.

  • Di (---.---.---.222) 12 giugno 2013 11:16

    la chiesa e il vaticano sono la più grande, enorme, ingerente, fastidiosa e politicizzata forma di ipocrisia mai esistita. Determinano omofobia, sessismo , rallentamento scientifico e controllo sociale. Non è un’istituzione a cui lo Stato si dovrebbe affiancare, dovrebbe essere combattuta perché inquina la società. Come la mafia!

    • Di paolo (---.---.---.205) 16 giugno 2013 10:53

      Peggio della mafia ! Molto peggio .
      La mafia è una organizzazione criminale che gestisce un potere territoriale ben definito con modalità percepibili . E’ vero che inquina la società , ma se ci fosse una reale volontà politica si potrebbe spazzare via in un attimo .

      Il potere religioso è un cancro che divora le menti e riduce l’uomo alla mercé di briganti travestiti da uomini di Dio .Uno stato confessionale non è uno stato libero ,né potrà mai esserlo finché i suoi cittadini non smetteranno di essere dei visionari .
      Ma al punto in cui siamo arrivati , soprattutto in in Italia ,ormai non è più neanche una questione legata al trascendente ,ormai è una cupola di potere universale che serve per gestire tutti i peggiori istinti umani .

      Mi chiedo chi potesse avere dubbi sul fatto che l’omosessualità permeasse la Chiesa Cattolica fino alle radici . Aldo Busi , che è un omosessuale senza peli sulla lingua e di pederasti s’ intende , ebbe a dichiarare che basta guardarli per capire , non servono le rivelazioni o le intercettazioni , basta guardarli .

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