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"Col pacchetto sicurezza nasce una sanità clandestina"

Come si pongono i medici di fronte al pacchetto sicurezza nelle zone calde dell’immigrazione.

CASAL DI PRINCIPE - L’Aula di Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge Sicurezza. Il testo, che ora dovrà passare all’esame della Camera, prevede tra l’altro la tassa per il permesso di soggiorno da fissare in una cifra che potrà andare dagli 80 ai 200 euro, la schedatura dei clochard, la possibilità per i medici di denunciare gli irregolari, la legalizzazione delle cosiddette ’ronde padane’.


Tra gli altri provvedimenti quello che fa più discutere è proprio quello che dà la possibilità ai medici di denunciare gli irregolari che ha creato non poco sconcerto in molte frange degli operatori medici. «Ribadiamo il nostro fermo dissenso - ha spiegato Amedeo Bianco, presidente della federazione degli ordini (Fnomceo) - è una norma irragionevole che si potrebbe rivelare un boomerang sul piano della salute pubblica». «Una norma stolta prima ancora che perversa» è invece il commento del fondatore di ’Emergency’ Gino Strada. «Così si costringono gli individui a scegliere tra accesso alle cure e rischio di denuncia - spiega Strada - spingendo parte della popolazione alla clandestinità sanitaria, con grandi rischi per sé e per la collettività». Ma come si porranno gli operatori sanitari delle nostre zone dove massiccia è la presenza di stranieri? Lo chiediamo a Renato Natale, medico di Casal di Principe, impegnato da una vita con l’associazione Jerry Essan Masslo a prestare aiuto medico e materiale agli immigrati in una zona "calda" dal punto di vista dell’immigrazione come quella delimitata dalla Domiziana .

«Sono molte le associazioni mediche ad aver fatto notare come la norma contraddice il giuramento di Esculapio che mi impone invece la riservatezza - illustra la sua posizione Natale - per me, come per la gran maggioranza dei medici, viene innanzitutto il diritto alla salute, un diritto che una eventuale denuncia metterebbe in discussione. Se temo di essere espulso non vado dal medico neanche per cose importanti. In questo modo si favorisce la nascita e la crescita di una sanità clandestina e fuorilegge e non solo: si mette in discussione anche la funzione di sorveglianza epidemiologica che è di garanzia anche per la comunità italiana».

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