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Claudio Ranieri e Shakespeare | Il sogno di una notte di mezza estate che non doveva finire

Accade di frequente che le arti (ad esempio quella teatrale o quella cinematografica) traggano spunto dal reale per costruire le proprie narrazioni, ciò che accade meno di frequente è invece il caso contrario.

O almeno se ciò avviene, avviene certamente con minor frequenza.

Nove mesi addietro però qualcosa in questa direzione si palesò al mondo intero.

Churchill disse che “gli italiani perdevano le partite di calcio come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite di calcio”.

Ho scomodato questa citazione in quanto ciò di cui si occupa l'articolo riguarda il calcio, l'Inghilterra e l'Italia.

A questo punto è chiaro il riferimento al Leicester di Claudio Ranieri capace di vincere il campionato inglese contro ogni più utopica previsione.

Credo anche che non sia necessario ripercorrerne la storia e le tappe visto l'argomento di dominio pubblico; così come noto è l'avvenuto esonero dell'allenatore italiano da parte del club inglese (cronaca di questi giorni).

L'intenzione di chi scrive non è quella di parlare essenzialmente di calcio ma di porre l'accento sul nostro bisogno quotidiano di sognare e di quanto i nostri sogni si trovino a doversi scontrare con la frustrazione di una realtà spesso dura che impone la fine degli stessi.

Il calcio è oramai un business che lascia poco spazio all'immaginazione seguendo la regola impietosa di una forza economica anteposta a quella “fantasiosa” del gioco stesso, però quando il meccanismo s'inceppa possono accadere veri e propri fenomeni globali come quello del Leicester è stato.

Purtroppo l'impietosa separazione tra la squadra e Ranieri è la regola che conferma l'eccezione.

L'arte in quanto accaduto c'entra più di quanto si possa pensare..

La vittoria del titolo inglese è il “Sogno di una notte di mezza estate”.

Sembrerebbe quindi stimolante riportare il capolavoro di Shakespeare ai giorni nostri ovviamente con le dovute scuse e chiedendo perdono per il confronto apparentemente ai limiti della lesa maestà.

E magari ciò potrebbe far “sgonfiare” il pallone, riportandolo alla propria dimensione d'intrattenimento, depurandolo dagli isterismi che ne offuscano la natura stessa per diventare così paradigma delle nostre vite capace anche di far riflettere in una operazione già tentata in passato da menti visionarie come ad esempio fece Pier Paolo Pasolini (senza nessuna velleità di confronto da parte di chi scrive quest'articolo).

Ed ecco che anche le nozze in Inghilterra come alla corte di Atene erano già state combinate e così le squadre più forti si sarebbero contese il campionato così come Ermia sarebbe dovuta diventare sposa di Demetrio, nonostante l'amore di lei fosse tutto per Lisandro.

In un attimo però di fugace libertà Lisandro ed Ermia rimasero soli decidendo di fuggire da Atene, dove le leggi cittadine non li avrebbero raggiunti potendosi così sposare liberamente; ed è proprio in quell'attimo di leggerezza da parte dei dominatori che l'idea dei calciatori del Leicester prese forma procedendo verso la libertà dai vincoli del proprio destino di perdenti prescelti.

E quando Elena, infelicemente innamorata di Demetrio, decide di avvisare l'uomo della fuga della propria futura sposa ecco che Oberon (re delle fate) e Titania (regina delle fate) decidono di intervenire con i loro capricci nella vicenda portando magia e caos.

Artefice di questo scompiglio sarà Puck, il folletto ai servizi di Oberon stesso il quale coinvolgerà loro malgrado una compagnia di attori improvvisati che avrebbero dovuto rappresentare un dramma a corte la sera delle nozze.

Puck ai giorni nostri potrebbe essere impersonificato da Claudio Ranieri, il quale da bravo folletto insofferente alle regole, decide più o meno coscientemente di dispensare il proprio sortilegio facendo innamorare il pallone della propria squadra che da branco di attori scapestrati si tramuta poco a poco in un gruppo di protagonisti assoluti.

Il campionato inglese così come Puck non può altro che assistere compiaciuto agli equivoci che stanno avvenendo e se quindi una regina può innamorarsi follemente di un attore con la testa d'asino perché il Leicester non può arrivare primo della classifica?

Ed è proprio che in una notte di mezza estate, in anticipo (la vittoria del titolo è avvenuta nel Maggio 2016) la favola si sublima nella realtà di un trionfo tanto inatteso quanto clamoroso.

Il calcio ha riacquistato in un solo istante tutta la magia capace di stregare molti bambini nel mondo intero, ritornando ad essere semplicemente un gioco e per questo fuori da ogni logica imposta.

Il lieto fine sembrerebbe così andare di pari passo con la commedia di Shakespeare, nella quale al calare di una fitta nebbia i personaggi si addormentino ed al risveglio possono tornare agli amori anelati e sospirati dai loro cuori.

La notte anche ai giorni nostri è trascorsa ma al risveglio sembra che i cuori si siano induriti fino all'allontanamento di Puck/Ranieri da quella che fu la propria creatura.

Per continuare a sognare, non rimane allora che lasciare la realtà per un attimo e nuotare nella prosa teatrale capace di creare mondi più giusti ricordando che Il pazzo, l’amante e il poeta non sono composti che di fantasia.”

 

 

 

 

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