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Città di carta: tra road-movie e film adolescenziale

Città di carta è un film del 2015 ispirato al romanzo omonimo di John Green. Il film comincia parlando di Quentin(“Q”) e della sua vicina di casa, la “ragazza della porta accanto”, Margo. Da piccoli i due bambini sono molto amici. Crescendo, poi, non si frequentano più. Margo è una ragazza molto popolare a scuola mentre Quentin è un ragazzo ordinario che frequenta pochi amici. A scuola i due nemmeno si salutano.

Una sera Margo entra dalla finestra della camera di Quentin, come faceva da piccola, e chiede in prestito la macchina della madre di Q. Inoltre la ragazza chiede a Q di partecipare ad un suo piano di vendetta contro i suoi amici. Q prima è dubbioso sul da farsi e poi accetta. Tra l’altro, fotografano l’ex-ragazzo di Margo, Jase, nudo e gli rovinano la serata con la una delle amiche di Margo, Becca. Poi, Q e Margo vanno a casa di Lacey, un’altra amica della ragazza: Margo pensa che Lacey sapeva della storia di Jase e Becca e non gli ha detto niente. Q e Margo gli “incartano” la macchina con vari rotoli di carta velina. L’ultimo scherzo è per Chuck al quale viene tolta una delle sopracciglia.

Alla fine della serata, dopo essersi divertiti molto per i vari scherzi messi in atto, Q e Margo arrivano al SunTrust Center e osservano la città dall’alto ossia Orlando. La ragazza dice a Q che la sua città gli sembra una città di carta conpersone di carta, persone che, secondo la ragazza, non hanno mai fatto niente di importante nella vita. Successivamente nel film, dopo la “notte degli scherzi”, Margo scompare ed è introvabile.

La ragazza, però, ha lasciato degli indizi a Q per ritrovarla. Q segue gli indizi come in una “caccia al tesoro” e scopre che la ragazza è in un posto sperduto vicino New York e quindi molto lontano dal luogo dove vive Q.

Ecco che Q decide di fare una pazzia: raggiungere Margo e fare quasi 2000 km per mettere in atto questo suo fine. Ad aiutare Q nel suo intento ci sono i suoi migliori amici Radar e Ben e altre due ragazze. I ragazzi si mettono in macchina e guidano per oltre venti ore e raggiungono il luogo dove dovrebbe essere Margo. La ragazza non cè ma Q decide di rimanere mentre gli altri tornano a casa.

Casualmente Q si incontra con Margo e la ragazza gli spiega che si trova in quel luogo perché era stanca della sua vita ad Orlando ed era stanca di come la vedevano gli altri. Quando Q le domanda quali sono i suoi piani Margo dice di non sapere cosa fare della sua vita. I due ragazzi, poi, si lasciano e Q torna alla sua vita ordinaria di sempre mentre il film non dice niente sulla vita di Margo.

Città di carta è un film di critica alla vita comune e ordinaria, la classica “vita borghese” per intenderci, vita borghese con le sue norme e le sue convenzioni. Allo stesso tempo è un film che parla di libertà, libertà dalle catene sociali, libertà dalle etichette che gli altri ti mettono addosso.

Margo è uno spirito libero e la scelta della modella Cara Delevingne per impersonarla non è casuale: Cara è famosa per il suo essere una persona dal carattere e dal temperamento originale, carattere e temperamento che più volte hanno caratterizzato il suo stile.

Il film parla anche di disincanto: l’intero film è una sorta di denuncia sulla vita di molte persone, vita che viene vista come limitata e ristretta. Margo è come un uccello che viene liberato dalla gabbia: la ragazza non può fare altro che scappare da una realtà che non gli appartiene. Da notare il fatto che Q e i suoi amici raggiungono un paesino isolato vicino New York solo per riportare indietro Margo e a costoro non passa nemmeno per la mente di assaporare il “viaggio” che hanno fatto, cosa che forse ha fatto Margo e a riguardo il film è reticente.

Il film in questione si presenta, tra l’altro, come un road-movie anomalo, un road-movie che è anche un film adolescenziale, un road-movie che nasconde anche riflessioni esistenziali. Il film si può collocare anche nella contemporanea categoria di film young-adult: un film complesso e originale, un film dai significati nascosti e difficili da interpretare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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