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Ciad, condannato ex presidente: dopo 25 anni giustizia per migliaia di vittime

La condanna, emessa il 30 maggio, nei confronti dell’ex presidente del Ciad Hissène Habré, costituisce un momento importante per la giustizia internazionale e per le decine di migliaia di vittime in attesa di questa giornata da oltre 25 anni.

Al termine di un processo iniziato il 20 luglio 2015, la Camera straordinaria africana– istituita nel 2012 dall’Unione africana nell’ambito del sistema giudiziario del Senagal – ha condannato Hissène Habré all’ergastolo per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e tortura. Nel corso del processo è emerso come Habré avesse personalmente preso parte a stupri.

Al processo hanno preso parte 69 vittime, 23 testimoni e 10 esperti, tra i quali anche un ex ricercatore di Amnesty International. Sono stati acquisiti agli atti anche i rapporti prodotti dall’organizzazione per i diritti umani negli anni Ottanta.

Questa è davvero una giornata storica: per la prima volta in Africa viene esercitata la giurisdizione universale e un ex leader africano viene processato e condannato per crimini di diritto internazionale di fronte a un tribunale di un altro stato del continente.

Secondo la Commissione nazionale d’inchiesta del Ciadtra il 1982 e il 1990 le forze di sicurezza ciadiane assassinarono oltre 40.000 persone e si resero responsabili di innumerevoli arresti arbitrari, torture e sparizioni forzate.

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