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Chiesa e pedofilia: parole scandalose

Caro Monsignor Crociata, lei afferma che i prelati non sono obbligati a denunciare i pedofili perché non sono pubblici ufficiali: “Nell’ordinamento italiano il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio, non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti”.

Fatti illeciti? Signor Crociata si chiamano crimini!

Ed io invece le dico: certo che i preti sono obbligati a denunciare i pedofili! Certo che lo sono, in nome dell’onestà e dell’integrità, in nome del rifiuto di ogni violenza sugli esseri umani e in nome dell'orrore che si dovrebbe provare e che evidentemente non tutti provano; lo sono in nome della pulizia che ogni uomo dovrebbe avere e coltivare in sé e che ogni cittadino deve avere e coltivare nella propria società. Le sembra così strano?

Certo che i prelati devono sentirsi obbligati a denunciare i pedofili!

Quello che lei dice a proposito delle linee guida approvate dalla Conferenza Episcopale Italiana a proposito di abusi del clero sui minori è insostenibile. Insostenibile come alto esponente di una Chiesa che ad ogni pié sospinto parla di amore, è insostenibile come cittadino di questo paese, come essere umano che nell’integrità dei propri ragazzi e delle proprie ragazze vede anche il proprio futuro, il futuro dell’umanità. Quello che lei dice è insostenibile ! Insostenibile e immorale!

 Certo che tutti i vescovi sono obbligati a denunciare i pedofili! Tanto quanto tutti noi, ognuno di noi lo è. Le sue parole sono scandalose e dimostrano quanto non avete voluto prendere le distanze davvero dai decenni di ignobili insabbiamenti delle decine di migliaia di abusi sessuali agiti da uomini del clero sui minori di ogni parte del mondo, irlandesi, americani, belgi, italiani, africani, messicani. Decine di migliaia di bambine, bambini, ragazzine e ragazzini cui è stata devastata la psiche oltre che il corpo. E rovinata la vita.

Ovunque siete stati presenti avete diffuso questo orrore spostando i preti pedofili da una parrocchia all'altra invece che impegnarvi perché fossero sbattuti in galera; invece che contribuire ad arginare il dramma lo avete propagato. Avete agito come gli untori della peste nera, esattamente lo stesso atteggiamento che avete quando ostacolate la diffusione dei profilattici, che, tutti lo sanno, è l'unica prevenzione possibile contro la diffusione dell'AIDS. Voi al contrario predicate un'insensata, fasulla, improponibile astinenza sessuale, buona per qualche verginella timorosa e vergognosa, contribuendo così ad ostacolare qualsiasi prevenzione di una malattia che è ancora oggi mortale.

E adesso pretendete di dire che non siete soggetti ad un obbligo di denuncia? Ma si vergogni, signor Crociata!

Tutte le denunce a cui non avete dato seguito, occultando le prove e ostacolando la giustizia - ostacolando cioè quel minimo di risarcimento dovuto a quei giovani cui è stata rubata la vita - trovano ora conferma e spiegazione nelle sue parole. Voi non volete essere obbligati a denunciare perché non volete essere obbligati a spezzare quel filo di omertà e connivenza che per decenni ha legato il vostro ambiente, la vostra Chiesa, ai pedofili criminali. Fino a dover pagare miliardi di dollari alle vittime. E poi - incredibile - chiedete ancora l'otto per mille; soldi nostri, guadagnati legittimamente, che dovrebbero andare a risarcire le vittime di quei delinquenti che avete protetto e mandato in giro per il mondo a delinquere.

Il vostro, caro signor Crociata, è l’atteggiamento che ognuno di noi sa riconoscere e chiamare per nome. Che è il nome che ognuno di noi dà ad un’associazione di stampo criminale, ad una mafia.

Per anni avete favorito la fuga e la salvezza di criminali nazisti con le mani lorde del sangue di milioni - milioni ! - di esseri umani, per anni avete pranzato e cenato conversando amabilmente con i peggiori assassini del golpismo sudamericano, per anni avete occultato i crimini sessuali emettendo direttive segrete finalizzate a coprirli e a confondere gli investigatori.

Conosciamo tutti ormai il Crimen sollicitationis come conosciamo la De delictis gravioribus, scritta proprio dall'attuale Papa. Adesso ci volete convincere che tutto è cambiato grazie a queste “linee guida” e che la Chiesa è dalla parte delle vittime, ma lei non fa altro che ripetere le stesse parole dette dal suo collega Tarcisio Bertone nel 2002 - e sono passati dieci anni - al mensile cattolico 30giorni: "a mio parere, non ha fondamento la pretesa che un vescovo, ad esempio, sia obbligato a rivolgersi alla magistratura civile per denunciare il sacerdote che gli ha confidato di aver commesso il delitto di pedofilia". Dove sono dunque le grandi novità del nuovo corso vaticano ? Trattate un pedofilo con la stessa serietà con cui si tratta un adolescente scoperto a masturbarsi.

Non capite la differenza tra un "atto impuro" e un crimine? Forse non capite la gravità di quello che fa un pedofilo e di quello che anche voi fate, derubricando il suo crimine ad un banale atto "illecito". Se non lo capite, scendete da quello scranno da cui da venti secoli date lezioni di morale e di civiltà all'universo mondo. Il mondo di certo se la caverà meglio.

Alla fine, la dobbiamo anche ringraziare signor Crociata. Le sue parole ci aprono gli occhi, nel caso avessimo ancora dei dubbi, e ci fanno capire molto. A me sembra che siate solo degli insopportabili ipocriti.

Memorandum per i partiti e i governi prossimi venturi: prima cosa, abolire il Concordato, poi pensare al resto.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.141) 26 maggio 2012 13:32

    Le esternazioni del Pseudo prelato, diostrano quanto l’esercizio della pedofilia, sia ancora in uso nel mondo della chiesa, esercizio criminale che evidentemente affascina l’universo sporco delle tonache.

  • Di (---.---.---.66) 26 maggio 2012 20:29

    Condivido in pieno quanto scritto.

    Aggiungo però un particolare: il dovere di denunciare i crimini non è ristretto ai soli pubblici ufficiali (come invece sostiene il Crociata), ma è di tutti i cittadini italiani e anche dei non italiani se presenti in Italia, anche se è vero che -putroppo- l’inosservanza è poco sanzionata.

    Quindi, una volta di più, l’appartenenza alla chiesa cattolica si configura come l’appartenenza ad una associazione (setta o mafia che sia) omertosa che si contrappone apertamente alla società civile e alla legalità italiana.

    Oltre che la "sacrosanta" indignazione di fedeli e no per tanta arroganza di "santa madre chiesa", si dovrebbero indignare lo stato italiano e la magistrature italiana e, oltre all’indignazione, dovrebbero fare il loro dovere per questa ingerenza e istigazione a delinquere in correità e favoreggiamento.

  • Di (---.---.---.132) 28 maggio 2012 19:43

    <?xml:namespace prefix o ns "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p>Alberto da Giffoni</o:p></font></span></i></p><font size="3" face="Times New Roman">

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  • Di (---.---.---.132) 28 maggio 2012 19:44

    Alberto da Giffoni

    la Chiesa non cambia atteggiamento, non si ravvede e continua a mantenere un comportamento  anticristiano; stando ai fatti, sembra che il motto di molti vescovi non sia più ora et labora ma ora et abusa.

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