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Chi si contenta gode

In tempi difficili come questi ci si aggrappa a qualsiasi cosa pur di sopire quella angosciosa sensazione di impotenza e quella prorompente tentazione di mandare tutti a quel paese. Ma si, in fondo, ma chi se ne frega!?

Un arguto imprenditore pisano con il quale avevo avuto rapporti di lavoro, un giorno di tantissimi anni fa, dopo una accesa discussione che non risolveva assolutamente il contenzioso in atto, ad un certo punto sbottò, con gli occhi che gli ridevano di soddisfazione, “tanto io ho i soldi, mentre tu c’hai la torre.

Me ne uscii come un bischero, con la frase che continuava a frullarmi in testa senza capire che cavolo volesse dire. Eppure, per la miseriaccia nera, ero in quel di Pisa e per associare la torre pendente, simbolo cittadino, al supremo organo maschile non ci voleva un genio. Lo capii soltanto quando arrivai alla macchina e mi scappò da ridere, ma mi sorprese il fatto di non averlo capito subito. Non sono un pisano, d'accordo, ma toscano si e la Toscana è piena di motti, di battute taglienti come il rasoio che dicono più di tanti discorsi inutili, o le impari subito o sei fregato. Matteo Renzi, che evidentemente è molto più brillante del sottoscritto, le ha imparate subito.

Il punto è che a volte, quando si è presi da complicati problemi apparentemente irrisolvibili, la testa si alleggerisce e si perde la percezione delle cose più semplici. Viene cioè a mancare la freschezza.

Ecco, quello che mi sta mancando in questo momento, è la freschezza. Per dirla con maggior franchezza: “Non ci capisco più nulla”, che sostituisce il più incisivo e sintetico: “Non ci capisco più.. una torre !!”. E adesso spero che sia chiaro il riferimento anatomico.

Ma insomma che diavolo sta succedendo?

Mentre il filosofo francese Bernard Henry-Levy, erede dei grandissimi Jean Paul Sartre e Michel Foucault, definisce l'Italia “Laboratorio d'Europa e Renzi “la sua speranza”, presi da questi “massimi sistemi” non ci stiamo accorgendo delle cose semplici ma molto più significative che danno il reale senso della profonda decadenza in cui questo paese è piombato, a tutti i livelli.

Parliamo di sport (dopo l'ennesima batosta nel calcio), che era l'unico orgoglio nazionale che ci era rimasto.

Ciclismo. Ho assistito sbalordito all'enfasi giornalistica con la quale le emittenti nostrane hanno salutato l'eccezionale impresa (cosi l'hanno definita) di Vincenzo Nibali che ha vinto una tappa del Tour de France e ha indossato la maglia gialla. Bravo, nulla da dire, ma era un tappetta di prologo del Tour, niente di che, anzi già sappiamo che quando verrà il difficile saranno “torri amare” per il buon Vincenzino. Ma una volta non celebravamo le vittorie del Tour, e non le rarissime vittorie al Tour, dove da ormai una ventina d'anni veniamo regolarmente battuti da tutti, colombiani compresi?

Formula 1. Un super enfatico giornalista di SKY (capisco le necessità legate ai diritti di sponsor) ha definito il sesto posto della Ferrari di Fernando Alonso nel Gran Premio di Inghilterra, una impresa incredibile. Sentite: Partito 14mo, ha rimontato arrivando sesto!!”. Per la verità, sesto per un po’ di ritiri, tra i quali un certo Rosberg su Mercedes che guidava la gara e Massa, fatto fuori da Raikonen a inizio gara. Altrimenti, al meglio, sarebbe arrivato ottavo. Una Ferrari perennemente in lotta con Sauber, Force India, Marussia, Lotus e via dicendo. Ma una volta non si parlava di fallimento se la Ferrari arrivava seconda o terza?

Ma che “torre” è!!?

Passiamo alla cronaca di questi giorni:

Omicidio Silvio Fanella: la vittima è l'ex-cassiere della banda di Gennaro Mokbel, camorrista e fascista, accusato di aver organizzato la maxi-truffa da un miliardo di euro per il maxi-riciclaggio Telecom Sparkle-Fastweb, condannato a nove anni per associazione a delinquere transazionale, era agli arresti domiciliari (!!?). Falsi finanzieri suonano alla sua porta, segue sparatoria in cui il Fanella rimane ucciso, non prima però di sparare a sua volta e ferire gravemente uno degli assalitori, tuttora piantonato in ospedale.

Agli “arresti domiciliari per maxi-truffa da un miliardo di euro” e pure armato?!!

Ma che “torre” è!!?

Calabria o meglio “'Ndranghezia: Oppido Mamertina (Reggio Calabria ), anno di grazia 2014, processione della Madonna delle Grazie. La processione si ferma davanti alla abitazione di un boss locale ottantenne, ai domiciliari, per un “inchino”. Insomma, stop al carro votivo per rendere omaggio al padrino. Magari di fronte alla porta sulla quale c'era appesa la targhetta in ottone: Peppe Mazzagatti, boss 'ndrangheta”. Tipo, insomma, “Mario Rossi, medico chirurgo”.

Ma che “torre” è!!?

E mentre stiamo tutti beatamente scivolando nell'oblio di un paese che sta affogando nella stessa merda che produce, l'argomento che ci tiene svegli e se Matteo Renzi farà la metà, un quarto o un decimo di quello che ci promette. Ma non dovrebbe essere normale promettere ciò che si può fare o fare ciò che si è promesso?

Va beh! ma chi se ne frega, chi si contenta gode.

“Tanto io ciò i soldi e voi avete la torre”.

Photo: Wikimedia

 

 

 

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