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Chi poteva accedere alle caserme della Finanza per spiare Tremonti?

Le recenti dichiarazioni del Ministro Tremonti sulla sua permanenza nella casa di Milanese, contestualizzate con quanto è accaduto e con quanto è stato detto nelle ultime settimane, pongono alcune perplessità.

Tremonti, a giustificazione della sua permanenza nella casa di Milanese, ha sostenuto di sentirsi spiato e pedinato e che per questioni di privacy non ha redatto un contratto scritto. 

Orbene: potrei capire in albergo, ma nelle caserme della Guardia di Finanza non è così facile accedere. 
 
Per capire meglio la situazione, però, ripercorriamo le ultime settimane del rapporto Tremonti-Berlusconi che sono sintomatiche dei dubbi che stiamo analizzando: 
 
- 31 maggio: Berlusconi dice che sulle tasse non è Tremonti che decide. Poi rettifica (come sempre).

- 09 giugno Franco Bechis, su Libero, riporta di un Tremonti stranamente furioso che accusa Berlusconi di avergli messo i servizi segreti alle calcagna.

- 17 giugno: Tremonti dichiara ai PM che indagano su Adinolfi, Generale della Guardia di Finanza, dell'esistenza di alcune cordate per la nomina di un nuovo Comandande Generale. Alcune di queste cordate sarebbero vicine al premier.

- 21 giugno: il generale Adinolfi dichiara di aver rivisto il Premier "quindici giorni fa (quindi il 06 giugno nda) poiché mi ha mandato a chiamare dicendomi che il ministro Tremonti gli aveva fatto una 'strana battuta' allusiva paventando il fatto che io tramassi ai danni del ministro. In tale occasione ha chiamato Tremonti davanti a me e l'ha rassicurato". 

- 05 luglio, tra gli altri, anche Tremonti non sa nulla della norma salva Fininvest. Ma Berlusconi dice che per Tremonti la norma era giusta.

- 07 luglio: Adalberto Signore, su Il Giornale, riporta le due ore di gelo tra Berlusconi e Tremonti al Quirinale.

- 08 luglio: Tremonti dichiara a SkyTg 24: Con me niente metodo Boffo, mentre Berlusconi ritiene che Tremonti sia l'unico a non fare gioco di squadra

- 15 luglio: Berlusconi e Tremonti, al termine della votazione della Finanziaria, non si salutano.

 Le domande che mi pongo, allora, sono, sostanzialmente, due: 
 
1) Che elementi ha avuto il Ministro per sentirsi pedinato e spiato, e per temere che fosse usato nei suoi confronti il Metodo Boffo?

2) Alla luce di tutto quanto detto emergono tre soggetti che possono aver spiato Tremonti: (a) Berlusconi, direttamente o tramite i Servizi Segreti come temuto da Tremonti, a causa delle tensioni del Premier con quest'ultimo; (b) le cordate della Finanza che guerreggiavano tra loro per la successione ad Adinolfi; (c) lo stesso Adinolfi che stando ad una battuta allusiva dello stesso Ministro tramava ai suoi danni. Da chi di questi tre e perché Tremonti si sentiva spiato?
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