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Chi governerà il Sudafrica? Un presidente, un condannato, o entrambi?

Un titolo per una situazione che conosciamo bene, in Italia. Ma non accade nel nostro paese, bensì in quello che viene considerato, pur con molteplici problemi, un baluardo della democrazia in Africa.

Dopo le lotte anti-apartheid si è installata una repubblica presidenziale solida in Sudafrica. La maggioranza nera è salita al potere, e in quel momento la minoranza bianca ha dovuto lottare per mantenere certi diritti. Tuttavia, la discussione di soluzioni ha portato alla condivisione di molti progetti.

Ora, il Sudafrica si trova in una situazione che, in un modo o nell’altro, rischia di indebolire la sua reputazione all’estero, già sotto pressione a causa del crimine sempre più elevato che gira per le grandi città.

Jacob Zuma è il favorito nelle elezioni presidenziali che si terranno il 22 Aprile. Sarà il primo candidato, nel paese, a proporsi mentre è sotto processo. Molti sudafricani si chiedono cosa accadrebbe se appena eletto venisse incriminato.

Zuma fa parte dell’African National Congress, il partito fondato da Nelson Mandela, il quale ha pure partecipato alla cerimonia della candidatura.

Ma di cosa è accusato Zuma? Il parallelo con il nostro paese ritorna. L’accusa è di aver accettato 783 mazzette da un corruttore già condannato.
 

Jacob ZumaJacob Zuma, leader dell’African National Congress

 

Il New York Times afferma che molti si aspettano una qualche sorta di strategemma politico o espediente per evitare che il leader della nazione diventi spettacolo per un processo. Oppure un nuovo magistrato deciderà che l’accusa è inconsistente? O un parlamento dominato dall’ A.N.C. passerà una legge che metterà al di sopra della legge un presidente eletto? Qualche volta ci si riferisce, continua il quotidiano americano, a una "soluzione Berlusconi", nome dovuto all’immunità garantita per il primo ministro italiano.

Le discussioni sono spesso incivili. L’anno scorso, quando i capi d’accusa sono stati formulati contro Zuma, i giudici erano stati derisi da alcuni fedeli dell’A.N.C., e accusati di essere bevitori e controrivoluzionari. Un importante giudice, John Hlophe, deve affrontare una censura per l’accusa di aver provato a influenzare le decisioni della Corte Costituzionale, l’istituzione giudiziaria più alta, in favore di Zuma.

Molti suoi sostenitori considerano il caso contro il loro leader un caso politico, o almeno un inizio di persecuzione selettiva. "Se lo arrestano, ci continuerà a guidare dalla prigione", dice Julius Malema, il capo della sezione giovani dell’A.N.C. "Non abbiamo paura di essere guidati da un presidente in abiti da carcere". Dice che "ucciderebbe" per Zuma.

Schabir Shaik
Schabir Shaik

Schabir Shaik, il potente uomo d’affari condannato di aver corrotto Zuma, è stato rilasciato su base medica dopo aver passato solo 28 mesi dei 15 anni di condanna. L’indulgenza è stata promulgata a causa di una malattia terminale, ma chi è scettico suppone che questa indulgenza lo porterà di nuovo in salute.

Nella vicenda, un corruttore già condannato e un politico corrotto, solo accusato, che entrerà molto probabilmente al governo come presidente del Sudafrica. Non saremo più soli.

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