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Cavernicoli con l’Iphone...

Da qualche giorno gira una notizia che non crea lo scalpore che dovrebbe: la Terra, l’umanità stessa, esistono molto probabilmente grazie all’esistenza del pianeta Marte. E’ un’ipotesi certo, ancora da chiarire bene, che in altre epoche avrebbe tolto il sonno a molti, creato dibattiti mondiali e provocato grande sconcerto planetario.

Ma che vuoi che sia? Siamo gente evoluta noi: altro che Marte, umanità, mondi paralleli e tutto l’armamentario! Ormai siamo talmente "evoluti" che nulla più scalfisce di una virgola la nostra ormai raminga attenzione verso tutto ciò che ci circonda.

Viviamo come se ormai sapessimo tutto, conoscessimo tutto, non avessimo altro da sapere e da spiegare.

Affinché l’essere umano prendesse forme simili a quelle attuali e si ergesse su due gambe, abbiamo dovuto attendere milioni di anni. Poi, tutto è accelerato. Il cervello umano si è modificato al punto da realizzare pensieri organizzati e ciò ha reso possibile la creazione di un’organizzazione umana planetaria che giunge fino a noi con tutti gli annessi e connessi.

Ci sono voluti secoli per capire. Per scoprire. Per tentare. Per sbagliare. Per ritentare e vincere.

Ci siamo radicati sul pianeta come un virus o come una colonia di api o di formiche. Ci siamo appropriati di tutto ciò che questo pianeta offriva: risorse inimmaginabili rese immaginabili e prontamente utilizzabili dall’operato dell’Uomo.

Abbiamo imparato ad ingegnarci per solcare mari e monti. Atteso mesi di viaggi estenuanti per scoprire cosa mai ci fosse dall’altra parte del nostro naso. Abbiamo scoperto l’ignoto e lo abbiamo reso noto.

Abbiamo poi pensato di generare un futuro. Ideato come ottenere un tutto che nella realtà è un bel nulla. Abbiamo scoperto e riscoperto, sperimentato e abbandonato, immaginato e ideato.

Certi ormai di esser giunti al livello superiore, abbiamo colto attimi e progettato futuri a brevissimo termine. Terminato momenti e realizzato scempi.

In tutto ciò, l’essere umano ha sempre avuto l’assoluta “certezza” di essere ormai giunto all’evoluzione massima di se stesso e delle proprie capacità intellettive e cognitive.

Nella realtà dei fatti a ben guardare, non è l’umanità a essersi evoluta ma tutto ciò che gli sta intorno che, tassello dopo tassello è stato semmai migliorato dall’ingegno momentaneo o dalla necessità del periodo.

L’umanità è rimasta la stessa di milioni di anni fa. Può essersi un po’ modificata morfologicamente, ma la struttura è rimasta quella e anche la grezza percezione delle cose.

La controprova? Guardiamoci. Nel nostro “evolutissimo mondo” viaggiamo ormai a velocità estreme ma solo grazie ai mezzi che siamo riusciti a realizzare passo dopo passo, incasellando un tassello dopo un altro. La tecnologia avanza, questo è certo, ma cosa ce ne facciamo? Come migliora la nostra esistenza di umani cavernicoli?

Sono pochi i casi in cui possiamo decretare che all’evoluzione tecnologica che noi abbiamo reso possibile, corrisponda una evoluzione umana netta e palese.

Cavernicoli con l’Iphone piuttosto. Pronti a far nostri giocattoli del tutto inutili ma di cui rischiamo di non poter più fare a meno per non doverci fermare e chiederci: “Perché esisto”? Domanda troppo terribile da porsi, la cui risposta è per tutti troppo vaga e profondamente provvisoria

Meglio piuttosto obnubilare la mente convinti di aver trovato l’elisir contro ogni male possibile: la menzogna

Guardate il video: è lo specchio di ciò che siamo attualmente. Persone private del senso dell’umanità. Perché essere esseri umani non è mai stato facile e nessuno ci ha mai spiegato come si fa ad esserlo davvero.

Piuttosto, ci convincono che sia poco importante esserlo…

Foto: Gonzalo Baeza/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.182) 3 settembre 2013 10:02

    Cara Emilia ,io però non sarei cosi’ pessimista .Indubbiamente la modernità e lo sviluppo tecnologico hanno prodotto una certa indifferenza nelle relazioni sociali e forse anche una caduta del senso di umanità in ciascuno , ma io il futuro non lo vedo poi cosi’ fosco e nero come lo vedi tu .Certo il progresso non è tutto rosa e fiori ma "definirci cavernicoli con l’iphone" mi sembra un tantino esagerato .Io ho fiducia nelle capacità umane , non in quelle di tutti gli uomini ,ma sicuramente di quelli che sono stati e saranno il vettore dell’Umanità.

    Guarda che la molla che spinge l’uomo verso il progresso scientifico e tecnologico non è la certezza " ...di essere ormai giunto all’evoluzione massima di se stesso e delle proprie capacità intellettive e cognitive ." , come tu scrivi . E’ esattamente l’opposto ,ovvero la mancanza di certezze ,l’insicurezza ,il desiderio di colmare i vuoti di conoscenza che ancora ci affliggono e inevitabilmente ci affligeranno,la speranza di trovare la soluzione al mistero della vita , perfino quella di incontrare Dio per forse diventare Dio noi stessi .(Che è una visione del tutto antitetica a quella del credente ,di chi professa una fede religiosa e quindi parte da un postulato assunto come certezza ,ovvero l’esistenza di Dio) .

    Marte ovviamente è una speculazione più giornalistica che scientifica ,è a un passo da noi , molto presto sarà colonizzato ,quello che scopriremo ci fornirà indizi ma non una chiave decisiva .
    E’ l’Universo che ci circonda , nella sua configurazione come Cronotopo ,ovvero dimensione spazio temporale ,il vero rebus da dipanare .
    E sono interrogativi di fronte ai quali ci sentiamo piccoli piccoli ,delle vere e proprie schifezze intellettuali ,presi dallo sgomento di non sapere se arriveremo mai un giorno a darci una risposta .
    Alza gli occhi al cielo in una notte stellata ,fermati a guardare e a riflettere un attimo su chi siamo e perchè ci siamo e dopo pochi minuti tutta la quotidianità ti sembrerà penosamente ridicola .

    Con il termine "Umanità " si intende l’insieme di tutti gli esseri umani ,sia passati che presenti . Oggi ad essa appartengono sia Stephen Hawking che Silvio Berlusconi ,per cui non è lecito generalizzare.
    ciao

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