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Cassa integrazione: cessazione continua

La perla neolinguistica del giorno vi è gentilmente offerta dal presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd, dissenziente rive gauche), il quale sente già una struggente nostalgia per l’istituto della cassa integrazione perpetua, ed ha quindi deciso di dare alla medesima una chance per restare in vita.

A noi viene una sola constatazione, con simili premesse: scordatevi la riforma universale degli ammortizzatori sociali. Oppure preparatevi ad essere scuoiati vivi in termini di tasse per pagare lo status quo.

Come ci informa l’agenzia Radiocor,

La cig potrà essere erogata anche dopo la cessazione definitiva dell’attività dell’impresa, nel caso in cui “ci siano concrete possibilità di continuità aziendale”. Lo prevede un emendamento al Ddl delega sul lavoro (‘Jobs act’) approvato dalla commissione Lavoro della Camera. Lo riferisce il presidente della Commissione, Cesare Damiano, osservando che “si tratta di un avanzamento significativo che tiene conto dei problemi reali del Paese. Il Governo, di fronte a sollecitazioni vere, dimostra una sua sensibilità”. Nel testo approvato dal Senato l’ammortizzatore sociale veniva disattivato in caso di cessazione definitiva dell’attività dell’azienda

Quindi, par di capire con l’assenso del governo, la cig prosegue a oltranza, se solo esiste la speranza che l’azienda defunta possa in qualche modo risorgere dalle proprie ceneri. Sarà terribilmente interessante, se questo emendamento arriverà in fondo, capire se e quali saranno le fattispecie di “continuità nella cessazione” (al confronto, le convergenze parallele erano roba da giardino d’infanzia). E poiché questa tipizzazione appare pressoché impossibile ex ante, ecco che la cig in deroga, uscita dalla porta, rientra trionfalmente dalla finestra.

Falliremo, ma ci resterà l’imperitura invidia dello spirito di George Orwell, come consolazione. Oltre alla ricomposizione delle fratture interne al Pd, s’intende. Dovremmo andarne orgogliosi.

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