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Caso Regeni | Quale incarico è stato conferito alla diplomazia italiana? La missione c’è mai stata?

Il 10 maggio 2016 Matteo Renzi dichiarava alla fine di una riunione del gabinetto che il nuovo ambasciatore italiano in Egitto sarebbe stato Giampaolo Cantini.Chiamato a sostituire l'ambasciatore Maurizio Massari,che diventerà il nuovo rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione europea a Bruxelles. Il 14 settembre 2017 si insedierà al Cairo, cosa che venne comunicata alla vigilia di ferragosto.Il tutto, dopo il richiamo dell'ambasciatore italiano dall'Egitto, avvenuto ad aprile 2016, per la scandalosa omertà, per i vergognosi depistaggi, che porteranno anche all'uccisione di cinque ragazzi innocenti, in Egitto,sul caso di Giulio Regeni. Ammazzato, dopo essere stato sequestrato e torturato, sotto il regime dittatoriale di Al Sisi. 
Il Decreto del Presidente della Repubblica del 5 gennaio 1967 numero 18, è quello che disciplina l'Ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri.All'articolo 37 si legge che la Missione diplomatica svolge, nell'ambito del diritto internazionale, funzioni consistenti principalmente nel: proteggere gli interessi nazionali e tutelare i cittadini e i loro interessi; trattare gli affari, negoziare, riferire; promuovere relazioni amichevoli e sviluppare i rapporti in tutti i settori tra l'Italia e lo Stato di accreditamento.L'attività di una Missione diplomatica si esplica in particolare nei settori politico-diplomatico, consolare, emigratorio,economico, commerciale, finanziario, sociale, culturale, scientifico-tecnologico della stampa ed informazione.La Missione diplomatica esercita altresì azione di coordinamento e, nei casi previsti, di vigilanza o di direzione dell'attività di uffici ed Enti pubblici italiani, operanti nel territorio dello Stato di accreditamento.
Ora, è stato detto dai più, giustamente, che la missione diplomatica è fallita sul caso di Giulio, visto che il ritorno in Egitto è avvenuto anche per rafforzare la cooperazione giudiziaria tra Italia ed Egitto.
Questo era il testo che si poteva leggere sul sito della Farnesina, poi rimosso.

"Il 3 febbraio 2016 è stato rinvenuto, con evidenti segni di tortura, il corpo senza vita del ricercatore italiano Giulio Regeni scomparso il 25 gennaio al Cairo. In considerazione delle difficoltà riscontrate nel fare piena luce sul caso, il Governo italiano ha disposto l'8 aprile 2016 il richiamo dell'Ambasciatore, poi rientrato in Sede il 14 settembre 2017 in ragione dei progressi nella cooperazione giudiziaria tra i due Paesi, tuttora in corso".Visti che questi progressi non ci sono stati, logica e buon senso, e rispetto dei principi generali che dovrebbero connotare la missione diplomatica, vorrebbero giustamente il richiamo immediato dell'ambasciatore italiano dall'Egitto. Questo non significa che i rapporti diplomatici tra Italia ed Egitto verranno azzerati. La norma dice che in caso di assenza o impedimento del capo di una rappresentanza diplomatica il funzionario più elevato in grado della carriera diplomatica in servizio presso la rappresentanza assume la reggenza con la qualifica di incaricato d'affari ad interim.Egli esercita, a titolo provvisorio, le funzioni e le attribuzioni del capo della rappresentanza.
Rimane comunque l'importanza politica e potente del gesto del richiamo per "consultazioni".Cosa che agli egiziani reca un gran fastidio e preoccupazione.Il punto,rimane il seguente:
quale incarico è stato conferito alla diplomazia italiana in Egitto sul caso di Giulio?
Questa missione c'è mai stata? Cosa è stato fatto dalla diplomazia italiana sul caso di Giulio in Egitto? Questo è quello che il Paese si domanda e le risposte non ci sono.Da tenere in mente che l'incarico dei funzionari diplomatici ha una durata di 4 anni, salvo deroghe o proroghe. E' stato comunicato l'intenzione di adottare una sorta di "ultimatum" all'Egitto sul caso di Giulio da parte dell'attuale ministro degli esteri. Ad oggi, tutto tace.
 
mb

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