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 Home page > Tribuna Libera > Cambiamenti climatici: cosa ci sta insegnando Greta Thunberg?

Cambiamenti climatici: cosa ci sta insegnando Greta Thunberg?

La prima conclusione, a cui dovrebbero arrivare le persone raziocinanti, è che nessun cambiamento arriva dai vertici del potere politico e soprattutto da quello economico (intimamente intrecciati tra loro), ma solo se si muovono milioni di persone.

 E’ da 30 anni che scienziati e studiosi ci avvertono, dati scientifici alla mano, che il clima globale sta cambiando a causa delle frenetiche ed irresponsabili attività umane, ma tutti i protocolli, trattati, impegni, da Kyoto in poi, non solo non sono stati mai rispettati, ma le emissioni di gas serra sono aumentate, invece di diminuire drasticamente. Se qualcosa si muoverà nella direzione giusta lo dovremo ad una ragazzina tenace, che con il suo esempio e parole d’ordine comprensibili ha mobilitato milioni di giovani e giovanissimi in tutto il mondo, accomunati dalla preoccupazione di non avere davanti un futuro.

Dobbiamo obbligatoriamente dedurre che se si parte dai bisogni veri delle persone, se si parla un linguaggio chiaro e di verità, se si propone una soluzione a partire dai propri comportamenti individuali, la politica vera, sana, è questa e deve allontanare tutti quei personaggi tecnici, esperti, comunicatori, infiltrati che già cominciano con le loro miserabili esternazioni irridendo l’aspetto o la malattia della piccola Greta e la sua “inesperienza”.

La verità è che chiunque lucra su questo modello di sviluppo teme come la peste un modello nuovo che lascia i fossili (carbone, petrolio, gas) sotto terra e li sostituisce a tamburo battente con le rinnovabili. Il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai, la siccità, l’aumento del livello dei mari, la desertificazione, l’inquinamento delle terre, delle acque, dell’aria, dei cibi, l’aumento dei fenomeni naturali sempre più violenti, non sono più invenzioni dei “catastrofisti”, né ideologia, ma fenomeni ormai osservabili da tutti. Il vero dramma è che passare da un sistema all’altro, quello sostenibile non darà vantaggi immediati, visibili subito, mentre rinunce a molte comodità, al consumismo, agli spostamenti facili, peseranno e lo faranno pesare, ma in gioco c’è il futuro della vita di milioni di persone e non c’è altra strada se non quella di produrre energia senza ricorrere più ai combustibili fossili.

L’unica speranza è che questo movimento globale di giovani non si affidi alla vecchia politica responsabile del disastro e crei al suo interno una classe dirigente capace di arrivare al potere politico, che rimane il luogo geometrico dove si prendono tutte le decisioni e con cui prima o dopo bisogna fare i conti e chieda che, ovunque, si possa votare a 16 anni mi sembra, oltre che un omaggio all’età di Greta, una cosa giusta e saggia.

Paolo De Gregorio

Foto: Wikimedia Commons

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