"Cadevano le bombe come neve", 19 luglio: Roma ricorda il bombardamento di San Lorenzo e i suoi morti

Era una calda giornata come questa quella del 19 luglio 1943.

Quella mattina di 59 anni fa gli aerei alleati sorvolarono la città di Roma, che si riteneva non potesse essere colpita, vista la presenza del Papa, e la bombardarono.

Il quartiere più colpito fu quello di San Lorenzo, che contò oltre 1500 morti. Uomini, donne, bambini e anziani trucidati dalla violenza delle bombe, rinchiusi in una cantina a pregare di non essere il prossimo bersaglio di quei mostri che cadevano dal cielo.

Francesco De Gregori ha cantato quei tragici fatti in una sua celebre canzone, intitolata proprio San Lorenzo. Il quartiere era uno dei più poveri della capitale, si disse che venne colpito per la sua vicinanza allo scalo ferroviario, ma è indubitabile che gli alleati abbiano voluto dare una lezione all'Italia Fascista, mostrando che anche Roma non era intoccabile.

Una settimana dopo, il Gran Consiglio del fascismo destituì Mussolini dopo 20 anni di dittatura incontrastata. Il 25 luglio il Re Vittorio Emanuele III fece arrestare Mussolini. Il 3 settembre ci fu l'armistizio, reso pubblico l'8 settembre. Gli alleati raggiunsero il loro scopo.

Il quartiere romano, oggi noto per essere la zona universitaria, reca ancora i segni di quella tragedia. Vi sono palazzi che non sono mai stati ricostruiti. In altri è possibile trovarvi una statuetta della Madonna, segno di ringraziamento dei residenti per il fatto che le bombe abbiano risparmiato le proprie abitazioni.

Una targa, lunga decine di metri, reca i nomi delle vittime del bombardamento, e ogni anno in questa data, si celebra una cerimonia commemorativa.

Questo il video originale del Cinegiornale Luce dell'Epoca, che racconta quei tragici avvenimenti