Croce Rossa: gli assenteisti...

Il Commissario straordinario di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, esprime grande indignazione a seguito della notizia che riguarda i 23 dipendenti di Croce Rossa a Bari messi sotto inchiesta dalla Procura.

“Se risultassero veritiere le imputazioni e fosse disposto il rinvio a giudizio, i 23 dipendenti verrebbero sospesi immediatamente dal servizio e dalle funzioni. Le leggi vigenti non consentono la sospensione, poiché prima serve la pronuncia di un giudice terzo: ad oggi c’è solo l’avviso di conclusione delle indagini.

Comportamenti come quelli denunciati dalla Magistratura non sono tollerabili”, ha
commentato Francesco Rocca.

Hanno chiesto di patteggiare, ammettendo di fatto le proprie responsabilità.

Dodici dipendenti della Croce Rossa, accusati di essere assenteisti, hanno così chiuso la vicenda giudiziaria che nel gennaio scorso li ha visti coinvolti. Le indagini, condotte dagli agenti del commissariato di Carrassi, Bari, sono state avviate dopo una segnalazione che aveva denunciato la presenza, nel capannone dell’autoparco della Croce Rossa, di 14 tonnellate di pasta avariata che sulla carta era destinata alle famiglie in difficoltà. Approfondendo il caso la polizia ha scoperto i casi di assenteismo. La truffa era molto banale: l’assenteismo del personale della Croce Rossa o meglio la presenza solo fittizia in ufficio, era timbrare il cartellino per poi sparire intere giornate, allontanandosi dall’ufficio di piazza Mercantile. Un sistema diffuso, come dimostrano le immagini, registrate dalle telecamere degli agenti del commissariato di Carrassi che hanno ripreso gli spostamenti dei 24 dipendenti della Croce Rossa. I filmati documentano come i 18 marescialli, un capitano e quattro impiegati siano più volte usciti dall’ufficio per andare al bar o a fare la spesa ed altro.

Rimane in piedi quella degli altri indiziati della Croce Rossa barese che sono accusati di essersi allontanati arbitrariamente dal proprio posto di lavoro.

Tsunami sulla CRI...

 

La cosa che rende scandalosa la vicenda, che fra questi vi è un Capitano e dei sottufficiali del Corpo Militare, che ai sensi dell’art 30 del D.R 484/36 quando presta servizio sono considerati anche Pubblici ufficiali.

Per non di meno, il personale sopra citato, della componente militare della CRI, è personale, alcuni di questi, attualmente richiamato in servizio attivo temporaneo, grazia ad una Ordinanza Commissariale N° 142/09, con congedo al 31.12 .09.

Ci si domanda, un personale richiamato per una esigenze d’istituto, temporaneo, si permette il lusso di assentarsi nelle ore di lavoro ingiustificatamente, come la magistratura cita, quando il suo scopo principale è quello di far fronte ad una esigenza richiesta o di calamità, come si sancisce nella stessa Ordinanza Commissariale, sopra citata, e nella norma che ne regola e ne disciplina la mobilitazione del Corpo Militare della CROCE ROSSA.

E’ mai possibile che i vertici civili e militari della CROCE ROSSA ITALIANA sia sfuggito questo piccolo particolare, non avvelendosi, dato che trattasi di personale richiamato temporaneamente, dell’art 29 del R.D 484/36 che ne regola i richiami ed i congedi? Come è avvenuto in altri casi, sicuramente non gravi è cosi eclatanti, come questo evidenziato dalla Magistratura..

Forse qualcuno vuole celare, che lo stesso personale sarà riconfermato, al proseguo della esigenza, a carico con una nota penale?

L’onestà non è un requisito encomiabile in CRI, dato che l’assenteismo sarà premiato al procrastino del richiamo in servizio temporaneo.

Il prode commissario sta provvedendo alla stabilizzazione per tutto il personale in servizio attivo temporaneo, (FORSE) dopo le rilevazioni di anomalie gia trattate nell’ispezione del dipartimenro ragioneria dello Stato, entro il 2009, chiudendo un occhio sulla vicenda?