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Croce Rossa: l’eredita di un Ente...

Lo skipper di casa Letta naviga sempre in un mare in tempesta, da qualche giorno, è con il vento contro soffiato dalle dichiarazioni del Senatore D’Alia, sulla gestione “illegale” del servizio 118 in Sicilia, sarà costretto a rivedere l’utilità della società in house, con capitale CRI. Altra ondata di maltempo si accanisce sul prode lupo di mare, lo scivolone sulla vicenda barese, di qualche mese fa, che non attenua i toni di una gestione passata della Croce Rossa Italiana troppo chiacchierata ed anomala, oltre il danno di 14 tonnellate di pasta avariata per i disagiati, anche la beffa degli assenteisti, dopo la sua esternazione pubblicata sul sito CRI, di prendere provvedimenti sulla vicenda, con tanto i rinvio a giudizio, ma per il resto il nulla.

Ma i conti con il passato bisogna farli anche con questa gestione CRI “fai da te”, e lo skipper romano non ha pochi problemi da risolvere, per non parlare della relazione dell’Ispettorato generale di Finanza RGS del ministero dell’economia e delle finanze, sulla verifica amministrativa – contabile CRI nell’agosto 2008, al Corpo Militare della CRI, si riaffermava l’orientamento consolidato espresso più volte dai ministeri vigilanti, secondo cui la chiamata in servizio realizzata con precetto non può avere che una durata determinata, anche se nella stessa relazione si legge che il concetto di durata determinata viene esteso anche al personale militare richiamato precedentemente con presunte selezioni, che lo si vuole far passare, definendolo Continuativo, bandito energicamente nella stessa relazione d’ispezione rilevando e mettendo in evidenza le ordinanze medesime, evidenziando l’assenza di una pianta organica non legiferata, creando l’impossibilità di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato per il Corpo Militare della CRI, sia per attuazioni pregresse in passato, sia per psudo sanatorie in futuro, altra pietra miliare, che qualcuno vuol velare.

 

Ci domandiamo, ma in queste gestioni precedenti è stato peggio la stoltezza o la faziosità? Augurandoci che il Commissario straordinario metta fine ad un sistema farraginoso e viziato. 

Ma i problemi per la Cri non finiscono, si legge in questi giorni:

La Croce Rossa ’fugge’ dalle isole

http://www.lipari.biz/notizia.asp?idnews=7313

Scappare di fronte al nemico è da codardi, fuggire da un pubblico servizio, non ci sono parole...

In questo mietere di anomalie e illegittimità che vive l’attuale Ente Croce Rossa, si preferisce non infierire sul caso abruzzese, sarebbe un vile atto, come sparare sulla Croce Rossa…o meglio su una storia Letta e (ri)Letta.

Commenti all'articolo

  • Di Vincenzo Lo Zito (---.---.---.133) 22 ottobre 2009 14:36
    Croce Rossa italiana. Il super stipendio del Commissario Rocca http://vincenzoozito.blogspot.com/2...

    La crisi dell’organizzazione, anche economica , non sembra toccare minimamente il Commissario Straordinario, Francesco Rocca, chiamato, secondo quanto emerge dal DPCM del 30/10/2008, con il preciso compito di risanare la Croce Rossa Italiana.

    Come denunciato dalla lunga nota dell’ispettorato Regionale Lombardia, sottoscritta da ben 92 commissari di componente, dopo un anno di commissariamento, sembra che la situazione sia rimasta immutata, anzi, per certi aspetti è peggiorata … anche di immagine visti i fatti siciliani, pugliesi e abruzzesi. 

    La Lombardia solleva il problema della sostituzione del commissario, che ricordiamo è stato voluto da Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e fratello del Commissario abruzzese della CRI, perché il commissariamento si sta dando luogo all’adozione di provvedimenti che nulla garantiscono dei Principi della Croce Rossa …

    Sempre secondo il documento lombardo, l’associazione manca di qualsiasi strategia politico-economica e finanziaria e il commissario ha sempre adottato provvedimenti difformi da quanto emerso dagli incontri con i VVdS, malgrado si sia dichiarato disponibile. 

    Insomma, una censura netta e senza appelli che però non tocca il commissario che incassa uno stipendio di 263.995 euro e che ha a disposizione per i suoi viaggi “ed altre spese” ben 126.525 euro (fonte Collegio dei Revisori CRI) .

    Certo che se pensiamo che in Sicilia qualcuno invitava ad andare in Croce Rossa … senza stipendio!

    COMPENSO TOTALE € 390, 520

  • Di (---.---.---.226) 24 ottobre 2009 23:16

    Capisco che c’è qualcuno che c’è l’ha con la croce rossa a morte per suoi motivi, ma immischiare sempre la croce rossa con il 118 siciliano questo no!! Vi è stato un regolare bando di selezione di corso che doveva portare ad assunzione presso la Sise pubblicato in gazzetta ufficiale il 25 gennaio 2002, poi se oltre ai vincitori del bando sono state assunte persone ad assunzione diretta non significa che tutti sono stati assunti così, ogni volta fare di tutta un erba un fascio questo no! poi per me la sise e la croce rossa se ne devono andare dal 118 siciliano e fare un ente totalmente pubblico gestito solamente dall’assessorato alla sanità siciliano questo è l’unico modo per risparmiare veramente. Attenzione, dare il 118 siciliano alle associazione di volontariato e ditte private (vedi croce verdi ecc.) è la stessa cosa della sise o ancora peggio direi, visto che queste associazioni di volontariato sotto lo pseudonimo di volontariato cercano i soldi dalla regione e chiederebbero per la gestione anche piu della sise ma in cambio darebbero solo un rimborso spese ai volontari con la promessa di un posto di lavoro , pappandosi i presidenti delle associazioni di volontariato tutti i bei soldini usciti dalla regione, così come è gia successo in passato! In sicilia quindi l’unico modo di risparmiare è solo e solamente creare un ente pubblico gestito direttamente dall’assessorato alla sanità!

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