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 Home page > Attualità > Società > Cosa vuol dire: "Non sono un santo"?

Cosa vuol dire: "Non sono un santo"?

Nell’Italia che giustifica tutto, o quasi, ecco che arriva l’ultima dichiarazione ad effetto di Silvio Berlusconi all’inaugurazione della Brebemi.
 
"Ci sono in giro un mare di belle figliole e di imprenditori solidi...
Ed io non sono un santo, l’avete capito Tutti!
Speriamo che lo abbiano capito anche quelli di Repubblica"

Qualcuno in aula lo applaude, qualcun’altro sghignazza...
Allora, partiamo da questo, io non l’ho capita.

Cosa vuol dire "NON SONO UN SANTO"?
Sono un semplice puttaniere? Sono solo un corruttore? Ho solo qualche amico mafioso?

Ma fino a che punto gli italiani sono disposti a giustificare le sue esternazioni?

Non riesco a capire forse perchè non riesco a giustificare chi dice che la sua vita privata non c’entra con la sua vita pubblica.

Veramente non abbiamo nemmeno più la possibilità di indignarci?

Con quale faccia Berlusconi salirà sul prossimo palco del Family Day?
Forse manderà Bondi, fresco di separazione?
Ci sarà ancora la "Forte sintonia di vedute" con il Vaticano?
E a te, Cara Carfagna, la prostituzione ti fa sempre "orrore"?
 
Ieri Berlusconi ha dichiarato "Quello che conta è l’azione del Governo".

Allora io vorrei rivolgermi a voi, cari Cittadini Italiani.
 
A voi padri, provate ad andare in giro con qualche ventenne, a fumarvi qualche spinello in piazza, a tornare a casa ubriachi. E poi provate a dire ai vostri figli "Quello che conta è il mio lavoro e lo stipendio che dò a vostra madre...!"
 
A voi mamme, provate ad andare in giro ultrascollate ed in minigonna, dall’1 alle 3 di notte, ad esempio, poi al vostro ritorno a casa, dite ai vostri figli "L’importante è che cucino, lavo, stiro, e vi mando a scuola!".
 
 

 
L’Italia non è più un Paese Credibile. Questa è l’unica verità.
 
I telegiornali italiani non ci tengono informati sulle varie vicende di gossip del nostro Premier, quando il nostro Premier è il principale editore di vari giornaletti di Gossip.
 
E’ vero che tutti abbiamo i nostri scheletri nell’armadio.
 
Però è anche vero che nessuno ci obbliga ad essere padri o madri.
 
Figuriamoci a fare il Presidente del Consiglio.

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