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Busto Arsizio, il Comune patrocina un convegno sull’inesistente teoria gender

Un evento con il cantante Povia e l'avvocato Amato.

Arcigay Varese: “L’amministrazione non sostenga iniziative che banalizzano la questione dell'identità di genere con teorie farlocche e complottiste". 

Apprendiamo con sconcerto che il comune di Busto Arsizio ha patrocinato un evento il cui obiettivo, come recita l’articolo sulla homepage del sito del comune, è quello di “parlare e rappresentare in modo creativo e divertente la famosa “teoria gender”.”

La teoria del gender è un concetto inesistente a livello scientifico. Gender significa semplicemente “genere” in inglese e l’uso del termine anglofono non è casuale: in questo modo le persone meno informate tendono a spaventarsi alla vista di una parola tanto sconosciuta da essere mostruosa, quasi aliena. In ambito scientifico esistono invece i gender studies che, come ha spiegato l’Associazione Italiana di Psicologia a marzo del 2015, “insieme ai Gay and Lesbian Studies, hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza di tematiche di grande rilievo per molti campi disciplinari (dalla medicina alla psicologia, all’economia, alla giurisprudenza, alle scienze sociali) e alla riduzione, a livello individuale e sociale, dei pregiudizi e delle discriminazioni basati sul genere e l’orientamento sessuale.”

“Ancora una volta dobbiamo spiegare che non c’è niente di divertente o creativo nel parlare di una panzana colossale già sbugiardata dall’Ordine degli Psicologi e inesistente a livello scientifico” – commenta Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese – “Povia strimpelli pure le sue canzoni con Amato per un briciolo di popolarità in eventi nella quale vengono sviluppate trame complottistiche e avallate solo da movimenti estremisti di matrice cattolica, ma il Comune eviti di appoggiare tali iniziative che, con toni allarmistici e aggressivi, tendono a stigmatizzare le persone che non si riconoscono nel sesso maschile o in quello femminile al solo fine di sbarrare la strada al riconoscimento dei diritti delle persone LGBTI*. I cittadini, tutti, devono essere tutelati da questi attacchi e in nessun caso dovrebbero ricevere l’endorsement di un’amministrazione pubblica.” conclude Boschini.

A tal proposito l’associazione coglie l’occasione di annunciare che presto organizzerà eventi anche a Busto Arsizio in occasione del Varese Pride 2017 e in sostegno della comunità LGBTI* locale.

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