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Brunetta dimissionario l’8 Maggio?

 La politica è fatta prevalentemente di chiacchiere, propaganda, intrighi, scambi di favori, promesse, proclami, smentite, facce toste, facce di bronzo e adesso pure di faccine verdi, gialle o rosse perchè i cittadini possano esprimere il giudizio sui servizi ricevuti dagli uffici pubblici, giammai sui politici che di quei medesimi servizi dovrebbero essere garanti!

Al cospetto di "questa politica" verrebbe voglia di cambiare canale, di voltare pagina, di scappare altrove e occuparsi d’altro. Ma per dovere di cronaca e onestà intellettuale, diventa a volte indispensabile rispondere alle tante parole e ai pochi fatti dei perditempo della politica italiana, ma che con la politica campano e ingrassano! In questi "giorni di terremoto" abbiamo assistito al pubblico elogio dell’efficienza, della puntualità e della capacità professionale dei soccorsi in terra d’Abruzzo. Tutti hanno esaltato l’opera meritoria dei "volontari” della Protezione civile, come se la Protezione civile fosse un ente avulso dallo Stato, come se la Protezione civile non fosse anch’essa pubblica amministrazione, come se la Protezione civile fosse fatta solo di “volontari” e non soprattutto di “pubblici dipendenti”. Ma le dichiarazioni che più hanno ferito la categoria del pubblico impiego sono state quelle pronunciate da chi dovrebbe capirne qualcosa in termini di P.A.: il solito mister Br! Il ministro della P.A. ha rivendicato la presenza dello Stato nelle zone colpite dal terremoto: "Lo Stato c’è", ha detto il ministro.

Lo "Stato", non gli "Statali", per loro solo "lacrime e sangue", neanche la virgola di un apprezzamento. Loro, sono rimasti fermi ai tornelli, a fare shopping nei mercatini o a fannulleggiare negli uffici. Loro, gli "Statali" esistono solo quando le cose vanno male, solo quando c’è da stringere la cinghia, solo quando c’è da chiedere sacrifici. Quando, invece, le cose vanno bene e funzionano a dovere allora esiste solo "lo Stato"! Lo Stato fatto non di uomini e donne, di persone che lavorano, ma "lo Stato" che cancella i vigili del fuoco, i militari, i medici, gli infermieri. "Lo Stato" che fagocita gli impiegati e i funzionari ministeriali che partecipano ai soccorsi, i dipendenti delle amministrazioni locali che rendono possibile con il loro lavoro oscuro, ma prezioso, l’intervento dei soccorritori ed il buon esito dei soccorsi. Per mister Br, esiste soltanto "lo Stato”, che poi nella sua folle protervia diventa sinonimo di "il Governo" ovvero di "Brunetta"! Insomma, secondo il ministro dei pubblici dipendenti, che dovrebbe dimettersi l’otto maggio prossimo venturo (voci di corridoio sussurrano il nome di Mario Baccini alla Funzione Pubblica), quello che ha funzionato in Abruzzo è stato Brunetta stesso!

Colui che si proclama "il capo di 3 milioni e mezzo di statali" di fronte a una prova decisiva per gli apparati della pubblica amministrazione si dimentica di ringraziare le persone di cui lui stesso dice esserne “il capo”! Denigrare lo "Statale", consegnarlo alla pubblica gogna, definirlo un fannullone per antonomasia, e additarlo a "capro espiatorio" di tutti i mali che affliggono il paese, paga molto in termini di consenso elettorale, soprattutto al Nord. Per contro tessere le lodi dei pubblici dipendenti anche di fronte all’evidenza dei fatti seppur tragici come i recenti, parlare dei tanti e tanti esempi di "statale lavoratore" che, a prescindere dalle rovine abruzzesi, sono tutti i giorni sotto gli occhi dei cittadini, certamente paga molto meno. Ma per fortuna - nel Popolo delle Libertà - non tutti la pensano in questo modo!

Commenti all'articolo

  • Di Anton Day (---.---.---.69) 19 aprile 2009 19:52

    le dimissioni di Brunetta sarebbero necessarie (e forse non sufficienti ) all’attuale coalizione per mantenere
    i voti ottenuti dagli statali nel 2008, che non sono pochi. Molti statali, tra i quali il sottoscritto, pur condividendo
    i principi di Brunetta, non sopportano il suo atteggiamento diffamatorio, e mai più tornerebbero a votare per una fazione politica che voglia mantenere al governo Brunetta, specialmente alla F.P.

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