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Bonus 80 euro. Equità orizzontale, praticamente stesa

Dell’intervista concessa dal ministro Pier Carlo Padoan ad Alessandro Barbera, ieri su la Stampa, segnaliamo questa considerazione del titolare di via XX Settembre:

«La logica di un intervento contro le povertà sarebbe la stessa che ci ha portato a introdurre il bonus degli ottanta euro. L’evidenza empirica dice che dove la distribuzione della ricchezza è più equa anche la crescita è migliore»

Interessante.

Se la logica dell’introduzione del bonus da 80 euro è quella di contrastare la diseguaglianza, premesso che questo è e resta vaste programme in tutto o quasi il mondo occidentale, vi sottoponiamo un paio di esempi di drastica riduzione della diseguaglianza e dell’iniquità indotti dal bonus 80 euro.

1) Siano dati due contribuenti, di reddito identico e pari a 24.000 euro. Uno pensionato, l’altro lavoratore dipendente. Il secondo ottiene gli 80 euro, il primo no;

2) Siano dati due nuclei familiari. Nel primo lavorano entrambi i coniugi, nel secondo solo uno. Nel primo i coniugi hanno reddito di lavoro dipendente pari a 24.000 euro ciascuno, nel secondo l’unico soggetto che lavora ha un reddito di 26.001 euro. Il primo nucleo familiare vede aumentare il proprio reddito netto di 1.920 euro annui, il secondo nucleo familiare vede il proprio reddito invariato.

Ah, e quella del ministro è la stessa logica che ha escluso dal bonus 80 euro chi ha redditi inferiori a 8.000 euro annui, cioè gli incapienti.

A noi Piketty ci fa un baffo. Lottate con noi contro la diseguaglianza, mangiate più brioches.

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