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Bonafede e Di Battista: ispezione a Sollicciano, il carcere più duro d’Europa

Il 17 marzo Alessandro Di Battista (M5s) ha depositato un’interrogazione parlamentare destinata al Ministro della Giustizia per far chiarezza sulla morte dell’informatico Niki Aprile Gatti avvenuta nel carcere di Sollicciano il 24 giugno 2008. Il ragazzo è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta Premium (numerazioni 899) insieme ad altre 17 persone ed è stato l’unico a non avvalersi della facoltà di non rispondere. Niki era incensurato e per presunta frode informatica da Cattolica è stato tradotto, solo lui, al carcere fiorentino, considerato uno dei più duri d’Europa, e ciò è confermato anche dal un fatto accaduto in questi ultimi giorni: l’Inghilterra ha vietato l’estradizione di Hayle Abdi Badre, cittadino somalo accusato dalla Procura di Firenze di reati finanziari, perchè sarebbe potuto essere recluso a Sollicciano.

L’istituto fiorentino, insieme ad altri, viene considerato non idoneo per la detenzione. Infatti la Corte Europea ha condannato l’Italia per condizioni inumane e degradanti poiché è stato (e viene tuttora) violato l’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani. Sollicciano nel corso del tempo è stato interessato da diverse morti, alcune da accertare.

I deputati Di Battista e Alfonso Bonafede (Vice Presidente della Commissione Giustizia) si sono recati presso il carcere di Sollicciano proprio per verificare il numero dei suicidi, degli atti di autolesionismo e le condizioni in cui versa la struttura. L’Istituto è entrato in funzione nel 1983 ma sembra una struttura molto più vecchia: è fatiscente, le mura in alcuni punti sono marce a causa delle infiltrazioni di acqua, non ci sono differenze fra celle ed uffici entrambi versano in condizioni di degrado.

I detenuti hanno lamentato l’impossibilità di fare attività rieducative o semplicemente guardare la televisione. Il personale ha lamentato la scarsità di mezzi finanziari per la manutenzione della struttura e sono sotto organico. Ma ciò che ha destato sorpresa è un’incongruenza fra i dati dell’Istituto e quelli delle associazioni che si occupano di morti in carcere.

Il 24 aprile 2009 sul dossier di Ristretti Orizzonti, ripreso poi dai quotidiani nazionali, da blog e da un’interrogazione parlamentare dei Radicali, risulta che a Sollicciano è morto un ragazzo marocchino, Ihssane Fakhreddine, ma dai documenti visionati da Bonafede e Di Battista è risultata un’altra persona, di altra nazionalità, ed oggi sono scomparsi i riferimenti su Ihssane Fakhreddine. Nessuno in questi anni ha sollevato questa divergenza, come maiSi apre uno scenario pieno di dubbi e interrogativi ed i deputati del Movimento 5 stelle vogliono assolutamente fare chiarezza e continueranno ad indagare.

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