• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Biotestamento: ddl Calabrò è crudele e imporrà nuove sofferenze ai (...)

Biotestamento: ddl Calabrò è crudele e imporrà nuove sofferenze ai cittadini

I portavoci del Coordinamento Laico Nazionale, Maurizio Cecconi e Cinzia Gori, in merito all’approvazione del ddl Calabrò alla Camera dei Deputati.

“Le associazioni aderenti al Coordinamento Laico Nazionale sono portatrici di diverse opzioni filosofiche, esistenziali e confessionali, eppure unite dai seguenti principi: difendere e rispettare l’autodeterminazione terapeutica, diritto soggettivo e perfetto; difendere la laicità delle Istituzioni, con la consapevolezza che è questa la premessa ineludibile per il rispetto di tutte le molteplici diversità presenti nella società italiana, sempre più plurale”.

“Fermo restando che tutti hanno diritto alle cure e all’assistenza, l’articolo 32 della Costituzione riconosce ad ogni singola persona il diritto di non curarsi, anche se tale condotta può esporla al rischio della morte”.

“La volontà espressa dalla persona, doverosamente informata, è il presupposto della stessa liceità del trattamento sanitario, che per sua natura ricomprende anche l’alimentazione e l’idratazione forzata, in quanto presuppone l’intervento di sanitari e della somministrazione di farmaci. Se alcune cautele sono ovviamente necessarie, esse attengono unicamente alla verifica della reale volontà della persona (testamento biologico) e alle garanzie che essa sia attuata. Il consenso espresso dall’individuo è infatti l’unico presupposto per la liceità dell’attività del medico, al quale non è riconosciuto un generico diritto di curare a prescindere dalla volontà dell’ammalato”.

“Se il diritto all’autodeterminazione terapeutica viene riconosciuto in maniera indiscutibile a chi è in grado di intendere e di volere, negarlo a chi ha perso queste capacità significa disconoscere il suo essere “una persona”. Significa negare la condizione di individuo a coloro che hanno perso le capacità intellettive e volitive. Significa spogliarli dei loro diritti, calpestare la loro dignità e disconoscere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.

Il solo pensiero che la violenza di un trattamento sanitario possa essere imposto ad una persona anche in presenza d’una esplicita volontà contraria dovrebbe giustamente spaventarci da un lato e, dall’altro, stimolarci alla ribellione civile. E senza dubbio questa violenza va definita come inutile e crudele”.

“Per questi motivi con fermezza diciamo no al ddl Calabrò, con la consapevolezza che la vita del diritto e il diritto a una vita e a un fine-vita autodeterminato s’intrecciano indissolubilmente”.

Commenti all'articolo

  • Di Vindice (---.---.---.92) 13 luglio 2011 16:43

    La legge che il Parlamento si appresta ad approvare non è nè giusta,nè ingiusta,è soltanto ridicola.In un Paese civile il legislatore non può permettersi di legiferare sulla vita e sulla morte,cioè invadendo un campo che fa parte della vicenda umana,ma la trascende, perchè è altrove che se ne regola la complessa dinamica.Per i credenti c’è la legge di Dio ed essi non hanno bisogno che il legislatore indichi loro il percorso da seguire per non incorrere in peccato.Il vero credente aborre l’aborto,considera innaturale la fecondazione assistita,è contrario al divorzio ed accetta la malattia come viatico,nella speranza dell’altra vita in cui egli crede fermamente.Come si vede,nei confronti del credente l’intervento del legislatore su questi temi è del tutto inutile,improprio,addirittura offensivo.Infatti,non muta la condizione del credente neppure in quei Paesi nei quali la legislazione è rigorosamente laica.Nel nostro Paese purtroppo la laicità dello Stato è soltanto un nomen perchè poi nei fatti il legislatore interviene con leggi che non servono ai cattolici ed ignora colpevolmente i non credenti,o comunque coloro che intendono fare i conti solo con la propria coscienza e non pure con leggi che in pratica pretendono di vietare il peccato.Si tratta insomma di voler penalizzare tante persone perbene che informano la loro vita sul principio"honeste vivere,neminem laedere",ma che della loro vita vogliono disporre liberamente.Ecco perchè le tesi che il nostro legislatore porta a sostegno delle leggi che riguardano la sfera privata dell’individuo,la sua coscienza,quand’anche non importino palesi violazioni della Carta,sono assurde,prive di senso logico,ma soprattutto inutili.Anche perchè,ed è questo l’aspetto peggiore,queste leggi le subiscono soltanto i non abbienti che non possono intraprendere viaggi per esempio per andare a comprare all’estero costosissime maternità. Lo Stato è di tutti,credenti e non,ed è questo,e soltanto questo,il concetto di laicità. Il resto sono fole,chiacchiere al vento che sottendono opportunistici comportamenti vòlti alla raccolta del consenso,soprattutto presso le gerarhie ecclesiali.Dovrebbe rendersene conto la stessa Chiesa cui certamente non sfugge che neppure con la legge penale si ottengono comportamenti virtuosi. "Il cielo stellato su di te,la legge morale in te",come insegna il grande filosofo Immanuel Kant.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares