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Bertinotti e CL? Ma "Il Comunismo è fantasia" (VIDEO)

Ieri sul Corriere della Sera un'intervista di Bertinotti che racconta il suo rapporto con Comunione e Liberazione ha fatto scandalo. Ricordiamolo con Guzzanti. 

Fausto Bertinotti, l'ex segretario di Rifondazione Comunista, ha rilasciato al Corriere della Sera un'intervista in cui racconta il suo rapporto con Comunione e Liberazione (CL) e in particolare con il teologo spagnolo Julián Carrón, colui che ha preso il posto di Don Giussani alla guida del movimento. 

Già l'anno scorso l'ex leader di sinistra (in tutti i sensi?) aveva partecipato al Meeting di CL di Rimini e sta partecipando alle presentazioni del volume “La bellezza disarmata” di Carrón. 

Già da qualche anno Bertinotti si era avvicinato al cattolicesimo: nel 2014 ha scritto “Sempre daccapo”, con una prefazione di Gianfranco Ravasi (il cardinale) e poi ha partecipato ad incontri di riflessione sull'enciclica Laudato sii

Nell'intervista al Corriere racconta quindi il suo interesse per il cattolicesimo: 

«Bisogna affacciarsi sull’abisso per scongiurare il pericolo. Oggi il rischio di una catastrofe è avvertito solo dalle coscienze più radicali, sociali e religiose. La politica, invece, si è chiusa in una corazza di ovatta che le impedisce di vedere. Quella che avanzo è una nuova istanza di dialogo con un mondo che ha tanto da dirci».

E fino a qui, direte voi, ci può anche stare. I rapporti tra la sinistra e il Cattolicesimo sono profondi, uniti da una profonda istanza di rinnovamento sociale, rivoluzione e emancipazione degli ultimi. 

Ma Comunione e Liberazione? Quella di Formigoni? Che c'entra?

Dice Bertinotti che la sua Damasco l'ha avuta a Rimini: «Dove ho trovato molto di più e di diverso di quel che mi aspettavo. Anzitutto, il popolo. Ricordo che per Gramsci l’intellettuale può pensare di rappresentare il popolo solo se con questo vi è quella che lui chiamava “una connessione sentimentale”. Lì l’ho trovata».

Fausto Bertinotti cita Gramsci per parlare di CL. Peggio di Salvini?

Perché il Cattolicesimo ci fa riflettere sulla natura del potere, secondo Bertinotti: 

«Le sue parole (di Carrón, ndr) che a qualcuno non sono piaciute, ci costringono a riflettere sulla natura del potere. E del resto, cosa sta facendo Bergoglio con la Curia? È il movimento operaio che non si interroga per niente. La distanza tra questi due mondi è drammatica».

Premiamone la fantasia. E ricordiamolo come ci piaceva, con Guzzanti a Pippo Chennedy show. Era il 1997 e già la fantasia era al potere. 

Commenti all'articolo

  • Di fabio ambrosetti (---.---.---.169) 24 aprile 2016 22:42

    Certo, come no? E mentre il subcomandante Fausto cerca al Meeting la "connessione sentimentale" con quel mondo di lavoratori del quale ha conoscenza solo per sentito dire, le persone normali cercano di immaginare la propria vita tre mesi alla volta.
    Tre mesi: lo standard per i contratti a tempo / contratti di somministrazione.
    Tre mesi: l’intervallo tra due estenuanti ricerche di lavoro
    Tre mesi: il tempo di realizzare quanto la tua precarietà sia diventata definitiva.

    Ma quelli come Bertinotti non lo possono sapere. Loro sono diventati asceti con il vitalizio; adesso cercano "il mistero", "l’esperienza", la risposta all’ "Emergenza uomo". La risposta la trovano al Meeting: la fiera del potere, tra lobbisti, tangentari e inquisiti. Il modo migliore per restare a galla mentre la gente comune affonda nei problemi di ogni giorno.

    Comunque, il vero problema per l’Italia (oltre all’esistenza di CL), è che Bertinotti ha avuto epigoni.

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