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Berlusconi nomina sottosegretario l’onorevole che vuole la mafiosità positiva

Si chiama Elio Belcastro, è appena stato nominato sottosegretario all'ambiente, e al Governo Berlusconi porterà in dote il suo famoso ingrediente segreto.

"Dobbiamo tutelare i nostri interessi, essere meno cedevoli e servili. E mostrarci con una punta di mafiosità positiva". 

In questa legislatura - dal 2008 ad oggi - è stato iscritto al gruppo parlamentare di "Alleati per il Sud", poi a "Lega Sud Ausonia", poi a "Noi Sud Libertà e Autonomia", poi a "Noi Sud Libertà e Autonomia, i Popolari di Italia Domani", ed infine nel "Gruppo di Iniziativa Responsabile/Noi Sud", oggi trasformato in "Popolo e Territorio".
 
 

 

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Commenti all'articolo

  • Di Vindice (---.---.---.24) 30 luglio 2011 01:11

    Le origini della mafia si perdono lontano nel tempo,fino a risalire forse ai Normanni,al Vespro siciliano,e più avanti ai Beati Paoli. Il lungo excursus del fenomeno mafioso non tramanda che la parola mafia abbia avuto alcuna aggettivazione evidentemente ritenuta pleonastica rispetto al significato fatto palese dal termine stesso. Ora però un sottosegretario di Stato di nuova nomina ci spiega che per tutelare i nostri interessi serve "una punta di mafiosità positiva".
    Siamo in presenza di un neologismo che l’autore spiega in modo vago e bizzarro senza addurre alcun riferimento fattuale. Riscattarsi dal servilismo è un bisogno legittimo di chiunque ne patisca ingiustamente la soggezione,ma che ciò possa avvenire con il metodo mafioso è una enormità che detta però da chi siede nelle istituzioni diventa abominio.
    Certo,la mafia ha eliminato Falcone e Borsellino e tanti altri servitori dello Stato e lo ha fatto per tutelare i suoi interessi,ma la tutela legittima,quella assistita dalle regole,non può essere esercitata con un pizzico di mafiosità.Questo per dire che la infelice sortita del neo sottosegretario non è un neologismo,ma una neo-aberrazione. Il sig.Belcastro è stato un girovago,avendo frequentato diverse cappelle politiche prima di approdare alla corte berlusconiana,ma ora che è al Governo promette di usare il suo"ingrediente segreto".
    Forse non si è accorto che nella sua nuova casa la regola è di mettersi al servizio e gli interessi da tutelare sono soltanto quelli del Capo.

  • Di paolo (---.---.---.127) 30 luglio 2011 01:41

    Dopo Alfano Nitto Palma . Dopo la parentesi dell’impalpabile leghista Castelli (imposto "obtorto collo" da Bossi), sembra che il ministero della "Giustizia " sia ormai appannaggio privato dei siculi .


    E io continuo con la mia domanda " ma come mai il milanese docg Silvio Berlusconi pesca sempre li’ ?"su una materia che , tra l’altro , per lui è una spina nel fianco ? .
    Domanda senza risposta.



  • Di paolo (---.---.---.127) 30 luglio 2011 01:49

    Belcastro aggiunge poco o nulla . La domanda da porsi è : " come mai dopo Alfano(siciliano) , ministro della Giustizia è Nitto Palma (siciliano ) ? " . In una materia su cui Silvio (lumbard) ha parecchio da chiarire al popolo italiano .

    Domanda senza risposta.

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