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 Home page > Attualità > Cronaca > Berlusconi: archiviata l’indagine sulla corruzione di Saccà

Berlusconi: archiviata l’indagine sulla corruzione di Saccà

Le telefonate verranno distrutte. Ecco perché i pm hanno deciso di archiviare.

È il 6 luglio 2007. Sono da poco passate le 17.30. Il telefono di Agostino Saccà, allora direttore di Rai Fiction, oggi direttore marketing della Rai, inizia a squillare. Dall’altra parte del telefono c’è Berlusconi, oggi Presidente del Consiglio (a quei tempi capo dell’opposizione), nonché capo della concorrenza.
Dopo i convenevoli i due iniziano a parlare di politica, cioè della Rai.

Berlusconi  Letta ha fatto una telefonata di fuoco a quelli di An; An gli han detto: <<Ma non c’entrate niente voi… il palinsesto non lo abbiamo tolto a voi perché abbiamo dato a Nardella [probabilmente un responsabile dei palinsesti, nda] una cosa importante. [Letta] era già da Leone [Giancarlo Leone, vicedirettore generale della Rai, Udc]. Han cercato di scusarsi, però questa è la situazione…

Così continuano per un bel po’ a parlare di come i partiti comandano nella Rai, di come Berlusconi non è d’accordo con quello che fanno in Rai i suoi alleati, mentre Agostino Saccà, sempre pronto a prendersi cura del capo della sua concorrenza, lo rassicura e gli dà sostegno.
Fin qui tutto bene (?): siamo abituati ai partiti che la fanno da padroni nelle aziende pubbliche. Poi Berlusconi annuncia a Saccà il vero motivo della sua telefonata

Berlusconi  Comunque senta… io la chiamo e le chiedo scusa anche se… ti chiedo scusa, se insisto anche su quell’altra cosa. Ho quel problema anche che avevo accennato di Elena Russo. E tu mi avevi detto della produzione di Bixio: Questo è amore e Betty la Fea […] È una cosa possibile? Io ci terrei molto che si concretizzasse.

Berlusconi ha telefonato perché vuole raccomandare un attrice (Elena Russo, attrice e modella, già Miss Italia 1 (Mediaset) nel 1994, ha lavorato alla Rai in Elisa di Rivombrosa e Orgoglio e per il cinema in Baciami Piccina). Saccà, che mentre si sente dare del tu dal capo della concorrenza, si ostina a dargli del lei, acconsente

Saccà Io mi impegno che si realizzarà sia - soprattutto - su Betty la Fea che è un ruolo che a lei piace, piace molto […]

Berlusconi  Allora se tu mi puoi fare questa cortesia è come se la facessi proprio a lei, ma la fai direttamente a me, te ne sono grato.

A questo punto arriva la frase incriminata, quella che ha portato all’ipotesi di corruzione

Berlusconi  Io sai che poi ti ricambierò dall’altra parte, quando tu sarai un libero imprenditore, mi impegno a… eh! A darti un grande sostegno.

Berlusconi si impegna, in cambio delle raccomandazioni, di dare a Saccà, in futuro, <<un grande sostegno>> alla sua attività imprenditoriale, ma per i pm di Roma Angelantonio Racanelli e Sergio Colaiocco questa promessa non è reato, quindi «le conversazioni appaiono irrilevanti». Per quale motivo? Si legge nella richiesta di archiviazione

Non vi è certezza sull’esistenza di un do ut des. Lo stretto legame tra l’onorevole Berlusconi e Saccà, che emerge con l’evidenza dall’attività investigativa, era tale da consentire al primo di effettuare segnalazioni al secondo senza dover promettere o ottenere nulla in cambio. Appare verosimile ritenere che l’attenzione prestata alle cortesie richieste, siano state occasionali o sistematiche, sia stata caratteristica di un rapporto asimmetrico nel quale, comunque, l’onorevole Berlusconi non aveva alcuna necessità di garantire indebite utilità per essere ascoltato e per ricevere favori da Saccà.
Ecco: Berlusconi non ha bisogno di dare niente in cambio perché <<il rapporto è asimmetrico>>, cioè Saccà fa tutto quello che gli dice il capo della concorrenza per una sorta di “obbedienza dovuta”. E poi, più o meno il senso è questo, Berlusconi lo conosciamo: non contano le promesse che fa, tanto è notorio che non sia sua abitudine mantenerle.
La corruzione, in ogni modo, non c’è stata perché l’accordo è stato scoperto per tempo e Berlusconi non ha avuto modo di onorare la sua promessa (l’avrebbe onorata?).
Chissà se da quando Saccà non lavora più a Rai Fiction il Cavaliere riesce ancora a raccomandare attrici e ad avere “ulteriori” vantaggi. Per la cronaca, nell’agenda del 30 luglio 2008 che Berlusconi ha mostrato ai giornalisti c’erano segnati, dopo le 16, due importanti appuntamenti governativi: con Evelina Manna e Antonella Troise, altre due attrici raccomandate a Saccà.
Le telefonate verranno distrutte. Peccato, ci eravamo divertiti.

Commenti all'articolo

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.112) 26 febbraio 2009 18:23

    Complimenti davvero.Io sono rimasta basita dalla sentenza.Quello che sconcerta è questo modo sistematico di avere le mani in pasta dovunque che moltiplica i conflitti di interesse del signor Berlusconi a molti piu’ campi di quelli che sappiamo.
    Saluti

    • Di Federico Pignalberi (---.---.---.179) 26 febbraio 2009 18:58

      Per come la vedo io l’ordinanza di archiviazione è giusta. I giudici hanno applicato la legge, che dice che viene commesso il reato di corruzione solo quando effettivamente avviene lo scambio di favori o soldi fra i due. In questo caso, per fortuna e grazie alle intercettazioni tempestive, la corruzione non è stata consumata. Solo tentata. Poi certo, Berlusconi ha le mani ovunque, ma non è l’unico. E’ il sistema che è marcio. Ma in quale paese i palinsesti li decidono e se li contendono i partiti?

  • Di Vinz (---.---.---.240) 15 marzo 2009 18:41

    ......lui deve essere padre eterno e gli altri come pecore al macello ........

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