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Berlusconi: "Lo spread è un imbroglio". Replica di Monti: "Non trattare cittadini come sprovveduti"

Ospite a “La telefonata” di Maurizio Belpietro, Berlusconi ritorna alla carica in vista delle prossime elezioni. Alla domanda del conduttore sull’aumento dello spread dopo l’annuncio del ritorno sulla scena, Berlusconi risponde: “Basta parlare di questo imbroglio. Prima non ne avevamo mai sentito parlare, cosa ce ne importa?”. Berlusconi non esclude un ritorno a Forza Italia riproponendo un film già visto, poi si scaglia contro la “politica germanocentrica” imposta dall’europa.

Il Cavaliere, scatenato, attacca anche Monti: "Il Governo tecnico ha portato a una crisi molto peggiore della situazione in cui ci trovavamo quando eravamo noi al governo, con questo governo il Pil è diminuito di oltre il 2% e tutti gli indicatori economici sono peggiori di quando eravamo noi al governo. Tutto è peggiorato”. Segue il delirio di onnipotenza: "Fin quando a rappresentare l'Italia ero io mi opponevo alle richieste tedesche come quelle che hanno quasi portato la Grecia alla guerra civile”.


Il premier Monti intervistato, oggi, a Unomattina risponde a Berlusconi anche se non nomina mai né lui, né il Pdl: "L'Italia 13 mesi fa era in condizioni molto, molto difficile possiamo ritenere di aver fatto un grossissimo progresso che però ha un costo che nel breve periodo è stato che non c'è stata crescita". Una sottile frecciatina anche alla partecipazione dei partiti nell’ultimo anno: "Sarei felice di apprendere da qualcuno come sarebbe stato possibile salvare l'Italia finanziariamente dal destino greco e in parte farla crescere a ritmo veloce, quella ricetta sarebbe stato opportuno trovarla qualche anno prima quando per di più non c'era da curarsi della grande difficoltà finanziaria".

Monti ha chiarito di non credere in “complotti occulti di investitori sui mercati”, non escludendo la presenza di soggetti senza scrupoli nella finanza. Parlando di spread, il Presidente del Consiglio ha invitato a fare attenzione, definendo “falso che l’andamento dello spread non dipenda dai governi”. Monti esprime la necessità di “spazzare via alcuni miti”, invitando a non trattare i cittadini “come più sprovveduti di quanto siano”.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.104) 16 dicembre 2012 20:21

    Artifici >

    L’incremento della durata media della vita è un fatto di per sé positivo. Purchè non decada il livello di vitalità psico-fisica.
    Il progressivo invecchiamento della popolazione è, viceversa, un fenomeno che pesa sulla spesa pubblica e che richiede dei correttivi. Senza tuttavia ignorare la “contiguità” tra sistema sanitario e pensionistico.

    Costringere tutti a lavorare non meno di 66 anni è un artificio “contabile” che non tiene conto di alcune controindicazioni.
    Presuppone la conservazione di capacità psico-fisiche molto differenziate. Usare la penna o la fiamma ossidrica non è la stessa cosa.
    Non solo.
    Con il passare degli anni lo “sforzo” richiesto tende a “minare” vieppiù lo stato di salute. Più dura la “vita” lavorativa e più cresce il rischio di dover ricorrere a cure mediche.
    E ancora.
    Condizione di “senilità” affatto invidiabile sono i circa 2 milioni di anziani già oggi non auto-sufficienti. Numero destinato a salire più rapidamente a fronte di prestazioni lavorative “prolungate”.

    Ergo. Si risparmia sul capitolo delle pensioni, ma si rendono più “esposti e vulnerabili” gli anziani generando crescenti oneri a carico del servizio sanitario.

    Soluzione più “apprezzabile”, oltre che più efficace nel tempo, sarebbe puntare su attività a più alto valore aggiunto, allargare il bacino occupazionale e sostenere il tasso di natalità.
    Artificioso è contenere la spesa prescindendo dalle conseguenze indotte.
    Nel paese del Barbiere e il Lupo non mancano soluzioni davvero singolari …

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