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Bayern campione d’Europa: un successo tutto germanico. E noi?

Da sempre l'Europa occidentale è divisa in due enormi aree: l'area mediterranea, patria dei popoli neolatini, e l'area continentale, patria dei popoli germanici. Le unità di confronto tra queste due civiltà sono molteplici, ma sarebbe bene soffermarsi in particolar modo sull'unità di misura della ricchezza: ricchezza demografica, ricchezza industriale, ricchezza culturale, ricchezza finanziaria, ricchezza umana e umanitaria e, non meno importante, ricchezza sportiva.

Cosa è potuto significare concretamente vedere due squadre tedesche affrontarsi in una finale di Champions League?

88° minuto. Siamo in area di rigore. Guizzo di Robben, la palla gira lentamente, Weidenfeller non osa voltarsi. non ne ha il coraggio! Il pallone varca la linea; gli uomini di Heynckes alzano la coppa: Wembley è una bolgia! Il Bayern Monaco è campione d'Europa al termine di una partita epica in cui le due massime forze del calcio tedesco hanno stupito il mondo intero.

Bayern Monaco-Borussia Dortmund non è mai una partita come tante. Mai come nella notte di Wembley questo è stato un momento unico; un momento in cui il tifoso perde le dimensioni del reale e si tuffa in un mondo apparte, dal quale o si esce dalla porta del paradiso o da quella dell'inferno. Il tifoso del Borussia Dortmund esce sconfitto da questa finale, ma dovrebbe ben riflettere sulla realtà delle cose, perché in fondo, anche i tifosi giallo-neri escono dalla porta del paradiso...

Al giorno d'oggi il mondo tedesco detta le leggi in tutta Europa in ogni ambito, è il modello inarrivabile di efficienza e ricchezza. Diventando modello assoluto anche in ambito calcistico potremmo quasi avvicinarci all'idea di un vero e proprio Reich di successi e di fortune su cui non tramonta mai il sole.

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Robben beffa Weidenfeller: è Champions!

Das sonnige Deutschland è all'apice dei propri successi, il Bayern Monaco diventa simbolo dello strapotere teutonico, questa edizione della Champions League diventa simbolo della vittoria del mondo germanico su quello mediterraneo. Ma noi non dimentichiamo certamente i successi agli Europei del 2012, la nostra Italia eliminò proprio la Germania e in finale affrontammo la Spagna, altra potenza mediterranea. Ad un anno di distanza è cambiato tutto. Basti pensare che Bayern e Borussia, da sole, hanno fatto fuori Malaga, Real Madrid, l'insormontabile Barcellona e la nostra durissima Juventus. La Germania batte l'Italia e la Spagna con una facilità disarmante. Di mediterraneo (italiano precisamente) in questa finale di Champions è arrivato solo il buon Rizzoli, e la cosa più grave è che il nostro calcio non sembra neanche lontanamente avere i mezzi per poter competere con queste grandi potenze vincitrici.

Al di là delle Alpi girano denari e coppe, noi denari e coppe le mettiamo sul tavolo, assieme a spade e bastoni, perché non ci resta altro che consolarci giocando a "scopa". Mentre i tedeschi mettono in atto la vittoria totale, noi aspettiamo che il vento porti anche quì coppe e denari, senza ricorrere a spade o bastoni...

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