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Basta una riga per la dignità: i docenti idonei ad altri compiti in presidio

Ancora una densa estate di passione. Ma questa volta la politica è chiamata ad una vera prova di serietà. Sia la Presidenza della Camera dei Deputati che quella del Senato, grazie alle incessanti e giustificate e legittime pressioni da parte di centinaia di docenti idonei ad altri compiti, che oltre al peggioramento del proprio stato di salute vivono sentimenti confusi che rischiano di sfociare in una grande illusione, hanno manifestato pensieri critici verso quella legge che vuole il trasferimento coatto di migliaia di docenti idonei ad altri compiti ad Ata con tutti gli effetti diretti ed indiretti del caso.
 
Sono anni che si lotta, si è scelta la via dell'onestà contro la disonestà di chi ha normato sulle spalle di migliaia di persone, perché son bastate poche righe per aver fatto piombare sulla testa di persone che vivono grandi sofferenze dovute a diverse patologie, ma più sane di altre nella lotta e nella difesa della dignità, l'incubo reale del licenziamento o di un peggioramento delle condizioni lavorative, e nello stesso tempo per bloccare l'assunzione di migliaia di precari Ata.
 
Poche righe per risparmiare sulla pelle di chi è soggetto attivo nella scuola e di chi meriterebbe il massimo delle tutele nel campo della protezione sociale. Poche righe per deprimere, sconfortare, ma anche per reagire. Ed hanno reagito.
 
Il 23 agosto durante il prossimo Consiglio dei Ministri, dove si esaminerà il noto decreto D'Alia, si manifesterà, con i Cobas, tutta la giornata in piazza Montecitorio per assediare democraticamente quel Palazzo che è chiamato ad una prova di responsabilità sociale.
 
Basta una riga per cancellare una nefandezza giuridica, basta una riga per restituire dignità a migliaia di persone, alla scuola, basta una riga per conquistare un sorriso, un sorriso che nasce da mille sofferenze, un sorriso di profonda umanità.
 
 
Foto: SEL/Flickr
 
 

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