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Ateobus: per la curia anche il nuovo slogan è “opinabile”

“Non è offensivo, ma è opinabile”. Nemmeno il nuovo slogan coniato dall’UAAR è piaciuto a don Silvio Grilli, direttore del settimanale cattolico Il Cittadino. Don Grilli, intervistato da Repubblica, ha ammesso che nessuno può contestare “che lo possano mettere”. Tuttavia, “che ci siano milioni di atei è un fatto opinabile e non possiamo saperlo né loro né noi”.

In realtà dalle evidenze disponibili sembrerebbe che a essere opinabile sia piuttosto l’affermazione del sacerdote. La Chiesa cattolica ha del resto sempre cercato di sovradimensionare il proprio numero di fedeli, arrivando a pubblicare ogni anno un Annuario statistico che, sottoposto a una prova empirica, si è rivelato un contenitore di statistiche false su scala mondiale. Il tentativo di ridimensionare il numero di chi non fa parte del gregge è il logico corollario di questo atteggiamento.


A detta di don Grilli, il fatto che il primo slogan sia stato rifiutato e che il secondo sia stato accettato dimostra che “aveva ragione la Curia”. Ricordiamo come sia stato proprio don Grilli a far presente quanto fosse “svantaggiosa” per la città la pubblicità dell’UAAR: usando un tono allusivo che, secondo Corrado Augias, “ricorda da vicino l’ambiguo linguaggio della mafia”.

L’articolo di Repubblica riporta anche una dichiarazione di Raffaele Carcano, segretario UAAR: “Il nostro messaggio è anche un invito a chi ateo non è, ed in particolare ai cattolici, a dimostrare di credere nella libertà di espressione. Noi non ci offendiamo se qualcuno scrive che Dio esiste. La Curia invece aveva chiesto che i bus non circolassero ed ha speso parole di soddisfazione dopo la bocciatura”.
Sul Manifesto di oggi è stata pubblicata un’intervista a Silvano Vergoli, coordinatore del circolo UAAR di Genova.

Dal canto suo, il Secolo XIX ha lanciato un sondaggio sul nuovo slogan coniato dall’UAAR: favorevoli, al momento, il 60% delle risposte.

Commenti all'articolo

  • Di Peppe (---.---.---.69) 30 gennaio 2009 15:53

    Mi sarei aspettato uno slogan del tipo:
    "La cattiva notizia e’ che un pugno di ecclesiali bigotti riesce a censurare la liberta’ di opinione.
     Quella buona e’ che cosi’ ci ha fatto pubblicita’ .
     UAAR: Unione Atei .... "

    In questo modo UAAR avrebbe riutilizzato il clamore mediatico suscitato da Don Grilli a proprio vantaggio e tutta Italia si sarebbe fatta quatto sonore risate!
    A quel punto, da tutti i pulpiti delle chiese d’Italia si sarebbe scatenato il putiferio e solo ALLORA il nuovo slogan sarebbe dovuto essere come questo usato adesso.
    In tal modo l’ateobus sarebbe diventato una sorta di cult, usato in tutta la satira su web su qualunque cosa piu’ di quanto gia’ non sia; e la sua visibilita’ sarebbe salita alle stelle.

    Inoltre una seconda censura avrebbe rinforzato le tesi degli atei, dando un motivo in piu’ agli incerti per allontanarsi dal vaticano e forse dalla religione (alcuni collegano la religione cattolica alle azioni dei dipendenti ecclesiali del Vaticano)

    Peccato, un’occasione sprecata per la UAAR e soprattutto 4 grosse risate mancate per gli italiani. Complimenti a Don Grilli che ha dato visibilita’ nazionale ad un pugno di autobus del comune di Genova!

  • Di Grazia Gaspari (---.---.---.2) 31 gennaio 2009 09:30
    Trovo lo slogan simpatico e stimolante, come simpatico e stimolante è il tuo articolo. Sono credente ma l’ironia, la polemica e le battute se espresse con buon gusto mi piacciono. Le trovo oltretutto utili alla fede…. non necessariamente cattolica.
    Infatti, l’autobus ateo, a ben vedere, che altro è se non un modo per stimolare considerazioni più ampie del tipo: che ci stiamo a fare su un autobus? O che ci stiamo a fare in un mondo pieno di autobus? O ancora, per dirla con Obama, stiamo percorrendo buone strade o “autostrade verso il nulla”?
    Ha fatto bene anche Don Grilli ad intervenire. Ha dimostrato se non altro interesse per l’argomento. L’indifferenza, la noia, sono assai più nocive della polemica e dell’azione. E’ ora che la Chiesa Cattolica, ma anche le altre confessioni, comincino a scendere dal piedistallo della dottrina e comincino a dibattere e difendere in forma moderna, scientifica e laica ciò in cui credono.
    Gli atei-atei mi piacciono molto! Sono dei veri credenti. Quelli della UAAR di Genova, ad esempio, si incontrano una volta al mese, studiano, elaborano iniziative, ci mettono anche i soldi…. Bravissimi….. importante è intraprendere la ricerca …
    Se si è sinceramente interessati….si arriverà sicuramente alla Verità 

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