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"Aria di crociata": le reazioni della Chiesa cattolica alla nascita dello Stato di Israele

Attraverso l'analisi di una vasta documentazione, tra cui numerosissimi articoli comparsi sui principali organi della stampa cattolica e alcuni autorevoli studi precedenti, il ricercatore Paolo Zanini descrive nel suo libro le reazioni della Chiesa di Roma e dei suoi fedeli italiani alla nascita dello Stato di Israele.

Da “Aria di crociata. I cattolici di fronte alla nascita dello Stato di Israele (1945-1951)” esce, quindi, un quadro variegato di un mondo dibattuto fra concezioni tradizionalistiche e osservazioni piuttosto obiettive della realtà, in cui sacerdoti, giornalisti e portavoce della Santa Sede espressero le loro opinioni così diverse e, talvolta, addirittura contrastanti.

Se da un lato, infatti, almeno inizialmente, alcuni tra i peggiori atavici pregiudizi nei confronti degli ebrei, come quello riguardante la condanna divina alla peregrinazione eterna del “popolo deicida” o quello sulla “perfidia giudaica” potevano portare gli opinionisti cattolici a dipingere come un evento del tutto negativo la decisione della creazione dello Stato di Israele, di fronte alla realtà positiva di una società aperta, rispettosa, laboriosa e al contempo moderna, alcuni opinionisti espressero il loro apprezzamento e, in un caso, la propria ammirazione.

Non erano, però, solo i feroci pregiudizi che nei secoli passati avevano portato a persecuzioni e distruzioni ad influenzare i numerosi autori. I cattolici italiani erano terrorizzati da possibili infiltrazioni sovietiche, alcuni guardavano con disprezzo i kibbutz (come espressioni del socialismo collettivista) e la laicità della maggioranza dei giovani israeliani, altri, al contrario, erano timorosi degli ebrei ortodossi visti come portatori di un oscurantismo intollerante nei confronti degli appartenenti ad altre religioni; altri ancora erano preoccupati per la libertà di accesso ai luoghi santi, della professione pubblica della fede e dell'incolumità della minoranza cristiana.

C'era anche un senso di rivalità nei confronti della Gran Bretagna sia dal punto di vista politico (come potenza mandataria e coloniale), sia da quello religioso (in qualità di rappresentante di una delle Chiese evangeliche), e degli altri grandi Stati che in qualche modo erano protagonisti della scena mediterranea e mediorientale in quegli anni (oltre all'Unione Sovietica anche gli Stati Uniti, altri Paesi europei, il mondo arabo e così via).

D'altra parte la ferita ancora aperta delle persecuzioni cristiane e della Shoà e la minaccia di un nuovo sterminio perpetrato dagli arabi influenzavano invece le opinioni favorevoli alla creazione prima e allo Stato poi.

Un'attenzione particolare e più approfondita è data al dibattito sullo status di Gerusalemme, al quale la stampa cattolica dedicò una grande attenzione, mostrando una forte rigidità verso ogni compromesso, soprattutto verso le proposte israeliane.

Uno studio importante, questo libro, non solo per approfondire la storia di quegli anni, ma anche per capire meglio quanto avviene oggi.

 
«Aria di crociata». I cattolici italiani di fronte alla nascita dello Stato d'Israele (1945-1951)
Paolo Zanini
Unicopli Edizioni Milano
Euro 17.00
pp. 263
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