• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Recensioni > Are you crazy? Yes I am! Su Shutter Island

Are you crazy? Yes I am! Su Shutter Island

“Ma sei pazzo?”. Era questa la risposta di mia madre ad una richiesta un po’ troppo pretenziosa, e forse ripensandoci non aveva tutti i torti. Sembra che di questi tempi essere fuori dall’ordinario ed essere meno nella norma sia quasi diventata una forma di moda giovanile. Essere matti è diventato bello. Ma fino a quale punto? Uno degli Dei del cinema come Martin Scorsese ci fa rendere conto di cos’è la vera pazzia con il suo ultimo film: Shutter Island.

Il film è tratto dal romanzo intitolato “L’isola della paura” ed è anche stata disegnata per l’occasione una graphic novel. Il cast comprende attori come Leonardo di Caprio, Michelle Williams, Max von Sydow e Mark Ruffalo. Il cast seppur non estremamente stellare, riesce comunque a far calare completamente lo spettatore nell’atmosfera desiderata, inoltre i ruoli sono stati molto ben assegnati e azzeccati (impossibile non citare Max von Sydow che interpreta egregiamente il dottore nazista Jeremiah Naehring). La storia narra di due agenti federali: Teddy Daniels e Chuck Aule (interpretati rispettivamente da Leonardo di Caprio e Mark Ruffalo) che indagano sulla scomparsa di una paziente del manicomio criminale situato a Shutter Island. L’isola però farà emergere non pochi dubbi ai due agenti, i misteri si infittiscono sempre di più fino al punto in cui Teddy Daniels dovrà fare i conti non solo con i pazzi del manicomio, ma anche con i propri fantasmi del passato. Inoltre un finale a dir poco sconvolgente lascerà lo spettatore senza fiato fino all’ultimo secondo regalandoci continui colpi di scena.


Shutter Island oltre ad un thriller ben fatto, tocca il delicato tema della malattia mentale, quella vera, in cui il malato si rinchiude in un mondo fittizio negando l’esistenza della sua malattia e soprattutto mettendo in tavola quella che filosoficamente parlando risulta essere un grandissimo dilemma: “Meglio morire da sani o vivere da mostri?” (frase citata da Leonardo di Caprio alla fine del film).

Ovviamente il nome Martin Scorsese rappresenta un’assoluta garanzia, d’altronde cosa si ci si può aspettare se non un capolavoro da un uomo che ha diretto film come “Toro scatenato”, “Taxi Driver”, “Quei bravi ragazzi”, “The aviator” e molti altri capolavori? Scorsese, in Shutter Island, è stato assolutamente grandioso nel rendere appassionante e misteriosa una trama che altrimenti sarebbe risultata a tratti troppo scontata e banale. Il film, uscito nelle sale il cinque marzo di quest’anno, ha già riscosso un enorme successo sia in negli Stati Uniti quanto in Italia.

Dopo la visione di questo film chissà se veramente ci renderemo conto di cosa sia la vera pazzia e di cosa può essere capace di fare, ma forse, quello che ci chiederemo di più sarà su chi è veramente il vero folle. È più pazzo chi è rinchiuso in un manicomio, oppure il resto della società? Tutti coloro che consideriamo sani e a cui permettiamo di avere dei bambini, o di girare liberamente per strada?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares