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Appunti dedicati a Castro

Un puntino quasi invisibile sulle carte geografiche, che però ha il pregio di ergersi un po’ ad una sorta di ombelico del connubio fra gli ultimi strati del verde Adriatico e le vivaci distese, dalle sfumature blu intenso, del mare Jonio.
 
Nel Borgo storico, la torre medioevale più grande vanta, soprattutto, un panorama a dir poco mozzafiato: vi si spazia verso nord, quasi a voler rivolgere un rispettoso saluto ideale alla Serenissima, regina di sempre dell’Adriatico, verso est, dove a portata di mano si trovano, e sovente si scorgono, le coste e i rilievi dell’Albania e della Grecia, verso sud, nella quale direzione lo sguardo, doppiato il capo di Santa Maria di Leuca, sembra invece indirizzarsi all’universo delle civiltà musulmane, importanti e contrapposte. Sostandole accanto, si ha veramente la sensazione di “sollevarsi” dall’esistenza quotidiana con i suoi intoppi e le sue brutture e, per un arcano artificio, di salire, salire in alto.
 
Vale la pena di “affacciarsi” a Castro in concomitanza dei festeggiamenti in onore della protettrice Maria SS. Annunziata e assistere, fra l’altro, allo sparo dei fuochi d’artificio.
 
C’è l’oscurità della prima sera. Sulla destra, quasi a strapiombo, uno splendido scorcio del Canale d’Otranto, punteggiato da insenature e da grotte marine, appena lontane le luci di Porto Miggiano e di Santa Cesarea Terme. Nell’insieme, un’atmosfera talmente intensa e magica che, per gustarla, malgrado il buio, bastano i nitidi e scintillanti luccichii delle stelle.
 
Ad un certo punto, in siffatto contesto, può capitare che, arrivi a levarsi la luna, emergendo dalle onde alla stregua di una gigantesca e succosa anguria, ma con un colore più vivo e intenso che, davvero, ti prende l’anima. Le tonalità del colore, man mano che il disco si alza, vanno attenuandosi ed addolcendosi, ma restano comunque stupende e si riflettono con una lunga scia, luminosa e misteriosa nello stesso tempo, sulla distesa delle acque del Canale.
 
Che bellezza! Di tale livello, e così assoluta ed esclusiva, che, nel profondo dei fortunati astanti, lo spettacolo induce a pensare (o di sognare) alla possibilità di chiudere gli occhi per l’ultima volta avendo davanti, magari, uno spettacolo del genere.
 
Le gente di Castro, pur non immune dai limiti e difetti della società attuale, ha lo speciale merito di saper vivere, con ammirevole equilibrio, le scansioni dei giorni nostri, mantenendo contemporaneamente talune antiche tradizioni ereditate dai secoli passati, che sente ancora pregnanti e in cui si riconosce.
 
In questa occasione, vorrei sollecitare un pensiero di vicinanza e di solidarietà alla luccicante Perla del Salento, in atto scheggiata, come noto, a causa del recente terribile crollo di un angolo della sua Piazzetta alla marina, sovrastante il porticciolo.
 

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