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Ansa di disinformazione: Andreotti assolto per mafia

Dopo i telegiornali, i salotti televisivi, la stampa di regime e i libri di testo di storia anche l’Ansa affonda nell’abbaglio del secolo. 

In più di mezzo secolo di vita pubblica, più di ogni altro governante, Giulio Andreotti è stato identificato come l’emblema di un potere che nasce e si alimenta nelle zone d’ombra. Quando Tommaso Buscetta raccontò la storia del bacio a Totò Riina i colpevolisti erano di gran lunga più numerosi. Si illudevano se pensavano che Andreotti sarebbe uscito politicamente distrutto dalla vicenda: ma lui, passato dall’altare alla polvere nel giro di poche ore, affrontò la prova con animo da combattente, sfidò i giudici andando a tutte le udienze del processo che lo vedeva imputato, la testa china sui suoi appunti, contestando l’accusa fino alla sentenza definitiva di assoluzione

(ANSA, 12 gennaio 2009)


La Corte, visti gli artt. 416, 416bis, 157 e ss., c.p.; 531 e 605 c.p.p.; in parziale riforma della sentenza resa il 23 ottobre 1999 dal Tribunale di Palermo nei confronti di Andreotti Giulio ed appellata dal Procuratore della Repubblica e dal Procuratore Generale, dichiara non doversi procedere nei confronti dello stesso Andreotti in ordine al reato di associazione per delinquere a lui ascritto al capo A) della rubrica, commesso fino alla primavera deI 1980, per essere Io stesso reato estinto per prescrizione; conferma, nel resto, la appellata sentenza.

(Corte di Appello di Palermo, 2 maggio 2003)*



*Poi confermata dalla sentenza n. 49691/2004 emessa dalla seconda sezione penale della Suprema Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004.

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