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Andare oltre ed essere oltre la politica

Ci vuole capacità di condurre incontri istituzionali con approcci nuovi, coinvolgenti, inclusivi, rispettosi degli altri, creativi, innovativi, snelli e flessibili, abili nel comunicare e decidere confrontandosi con personalità e fermezza.

È meglio essere contrari all'uso di termini politici che condizionano il modo di pensare e d'agire. I parlamentari sono eletti democraticamente e il popolo per abitudine, pigrizia o per ignoranza, non vuol seguire le vicende della politica e al momento del voto si affida a simpatia o altro parametro piuttosto superficiale di giudizio.

Il Parlamento è il luogo deputato per discutere, dialogare, negoziare interessi, decidere, affermare i propri intenti, intessere relazioni e tutti sono stati eletti come chiunque che crede di essere il migliore rispetto agli altri presenti. Non si può pensare di fare "politica autistica", poiché gli avversari comunque si muoveranno, prenderanno le contromisure per escludere tutti gli altri. Solo nel dinamismo della proposta, proattività e negoziazione potente si possono ottenere risultati di eccellenza.

Superare al più presto l'impreparazione per valorizzare la potenza rappresentativa in Parlamento che allo stato attuale fa registrare un pesante vantaggio prossimo a 5-0 per gli avversari, con il governo che va formandosi. Le gridate in piazza servono a poco. Il pessimismo è deleterio. L'atteggiamento reazionario è valido fino al punto ove si tratta di sfondare, ma poi bisogna vestire i panni di abili negoziatori (o circondarsi di chi sa esserlo) per ottenere risultati anche quando le condizioni non sono ideali. Attrarre gente di qualità, e non solo la quantità di quanti si sentono traditi, insoddisfatti o frustrati dalla politica.

I giovani politici, devono dimostrare di apprendere velocemente e impostare un modo di condurre gli incontri istituzionali con approcci nuovi, coinvolgenti, inclusivi, rispettosi degli altri, creativi, innovativi, snelli e flessibili, abili nel comunicare e decidere, avvalendosi di tutti gli strumenti leciti e sapendo confrontarsi con personalità e fermezza. Ancora temo che si sia succubi di un vecchio approccio alla politica anche da parte dei nuovi entrati in Parlamento e molte occasioni sono sfumate per mancanza di strategia negoziale, organizzazione interna di gruppo, visione lungimirante rispetto allo scacchiere delle forze in campo e degli eventi che andavano maturando.

Per essere vincenti e vincitori nel tempo è necessaria l'abilità di saper cambiare passo nella competizione secondo la situazione in cui ci si trova, le persone su cui contare, gli avversari che si affrontano e le risorse da gestire. Rimanere solo fermi e decidere di non far "passare gli altri", non è sufficiente per continuare a voler vincere o pretendere che gli altri stiano fermi. Le "poltrone" sono importanti per veicolare la propria visione d'insieme dell'Italia. I "curriculum" sono importanti per una prima valutazione delle persone e poi approfondire il loro percorso storico in ottica d’incarichi da conferire.

La "rete" non va assolutizzata ma integrata con altre forme democratiche di partecipazione, selezione, decisione, valutazione per ottenere una "griglia aperta" per facilitare e spingere nuova gente competente a decidere per il futuro del Paese. "Andare oltre ed essere oltre" la politica significa pensare e agire meglio con le regole che ci sono e volerle cambiare è l'aspirazione di tutti i contendenti in Parlamento ma l'astuzia è riuscirci senza che gli altri se ne accorgano.

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