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Amare sino a morire: la forza degli inermi

Monsignor Bachelet, Don Peppe Diana, Vittorio Bachelet e tanti altri: i nostri martiri contemporanei.

Amare sino a morire: la forza degli inermi

Monsignor Romero Bachelet, vescovo di San Salvador, stava celebrando la messa con alcuni malati terminali. Don Peppino Diana nel 1994 ammazzato dalla camorra in una sacrestia. A Roma al termine di una lezione universitaria il professor Vittorio Bachelet, vice presidente del consiglio superiore della magistratura, al termine di una lezione universitaria, veniva ucciso dalle brigate rosse. 
 
Dall’uccisione del Monsignore e da quella del professore sono passati trent’anni. Il 24 marzo la chiesa celebrerà queste vittime. 
 
Di Don Diana è stata chiesta la beatificazione dal vescovo emerito di Caserta Monsignor Nogaro. Nel caso dei due prelati si è spenta una voce libera e appassionata di due pastori che hanno dato la vita, in circostanze diverse, per la liberazione del proprio popolo.
 
"Come pastore sono obbligato a dare la vita, per mandato divino, a dare la vita per colore che amo, anche per quelli che mi vogliono uccidere " aveva scritto Bachelet. La logica è quella di una vita ricevuta che si trasforma in una vita donata. Solo nell’anno 2009 sono stati uccisi 37 operatori pastorali di cui trenta sacerdoti. 
 
A questo elenco deve comunque essere aggiunta le lunga lista dei tanti di cui forse non si avrà notizia, che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano anche con la vita la loro fede.

Commenti all'articolo

  • Di Resist Enza (---.---.---.179) 22 marzo 2010 16:33
    Resist Enza

    Il Comitato don Diana-Libera Caserta commemora la morte del sacerdote organizzando una manifestazione di musica e teatro nel giorno della sua scomparsa, ad Aversa. Insieme a Don Peppe vogliamo ricordare le migliaia di vittime della criminalità organizzata che seppur meno note mediaticamente, hanno lasciato la traccia di una vita spesa per la giustizia.
    (Caserta, Stellato ricorda don Peppino Diana)

     “‘Per amore del mio popolo non tacerò’. Per questo amore don Peppino Diana aveva deciso di non abbassare gli occhi di fronte al cancro della Camorra, che ogni giorno uccideva le speranze di riscatto di un intero popolo”. Così il senatore del Pd Giuseppe Lumia, che domani parteciperà a Milano alla giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia, commemora la figura di don Diana, il sacerdote ucciso dalla Camorra il 19 marzo 1994.
    (CAMORRA: LUMIA (PD), DON DIANA ESEMPIO DI AMORE CHE SI FA GIUSTIZIA E LIBERTA’)

    Lei non può in nome della sua fede militante ridurre queste figure a dei Martiri della Fede Cattolica e giustificare la Chiesa, i suoi compromessi e le sue ’amicizie’, con l’esempio di una figura come don Peppino Diana. Se la Chiesa non fosse la Chiesa che ci troviamo sul territorio italiano e a fianco di tante dittature di destra nel passato e nel presente, certi comportamenti sociali non avrebbero più spazio per corrompere le menti.

    La sua crociate d’evangelizzazione funzionerà forse con gente ignorante (dal verbo ignorare) ma no con chi gli occhi è capace di aprirli.

    Don Peppino Diana è morto perché abbandonato dalle gerarchie ecclesiali e dai buoni cattolici come lei.

    Le notizie che riporto qui sopra sono di venerdì 19 marzo e di oggi 22 marzo, dovrebbe aggiornarsi. La rinvio al suo precedente articolo e al mio commento.

  • Di Resist Enza (---.---.---.30) 22 marzo 2010 16:52
    Resist Enza

    Ci dica da chi fu ucciso monsignor Romero Bachelet (come lei menziona le Brigate Rosse nella morte Vittorio Bachelet). Ci dica chi era monsignor Romero Bachelet. Ci parli della teologia della liberazione. Dica qualche parole sull’operato di Giovanni Paolo II per ridurre al silenzio i preti ’comunisti’ che s’impegnavano a fianco dei poveri per opporsi ai proprietari feudatari del Sud America.

    "Non nominare il nome di Dio in vano" dice il comandamento. A persone come lei, direi di rispettare la vita data da altrui e di non farne un recupero propagandistico: "Non nominare il nome dell’Uomo per predicare il falso"

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