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 Home page > Tribuna Libera > Almaviva | Sabato 21 corteo a Roma: "basta ricatti, basta sfruttamento"

Almaviva | Sabato 21 corteo a Roma: "basta ricatti, basta sfruttamento"

Poco più di un mese fa siamo stati chiamati alle urne per esprimere un voto di consenso o meno versa l’ultima riforma costituzionale. In quel occasione una voce si è distinta su tutte, la voce di chi non crede più nelle promesse, di chi è stanco di tirare la cinghia e fare i salti mortali. 
A mandare a casa Renzi e le sue riforme sono state le classe popolari, quelle a cui ogni volta che c’è una crisi viene chiedo di fare sacrifici vendendo l'illusione di un futuro migliore.

E’ vero, il futuro è imprevedibile, ma se ci guardiamo alle spalle possiamo capire bene in che direzione stiamo andando. Un futuro con sempre meno tutele per chi lavora, con sempre più flessibilità per chi entra e per chi viene cacciato dal mondo del lavoro. Un futuro fatto di rinunce e sacrifici a cui tutti, ogni giorno, siamo costretti a combattere per non cedere al ricatto della disoccupazione. 
Ed in questo contesto, in questo momento storico, c’è chi ha deciso di dire NO. 
Abbiamo detto NO al governo Renzi che ci prometteva cambiamento ed innovazione pur sapendo di rischiare il caos e mesi di ingovernabilità. 
I lavoratori metalmeccanici, gli spazzini, i lavoratori e le lavoratrici delle telecomunicazioni in questi mesi hanno lottato, scioperato per dire NO a dei rinnovi contrattuali che avrebbe comportato dei peggioramenti alle condizioni lavorative. Spesso queste voci sono state minoritarie, tanto da non sembrare interessanti per i giornali mainstream o troppo scomode per essere divulgate. 
Hanno detto di NO i lavoratori e le lavoratrici Almaviva di Roma, che pur di non chinarsi di fronte all’ennesimo accordo che prevedeva diminuzioni in termini di salario e di diritti hanno scelto di rischiare, pur sapendo che l’alternativa sarebbe putata essere la disoccupazione. 
Questo NO non è stata una scelta imprudenti, non è stata una mossa azzardata di qualche sindacalista come spesso da ci è stato raccontato. Questo NO è l’estremo atto di chi ha deciso di porre un freno ai continui ricatti. 
Nonostante la scissione dei sindacati e i titoloni di giornali alla ricerca del grande scoop, centinaia di lavoratori si sono uniti in un comitato, per ribadire le loro ragioni all’azienda, alla regione ed al comune. Per continuare a lottare per ottenere ammortizzatori sociali dignitosi, per porre fine al sistema di esternalizzazione dei servizi. 
Sabato 21 gennaio, scenderemo in piazza al fianco dei 1666 lavoratori licenziati da Almaviva, un’azienda che fattura milioni attingendo da soldi pubblici grazie agli ammortizzatori sociali e vincendo gare al ribasso; scenderemo al fianco di 1666 lavoratori licenziati da uno Stato che permette delocalizzazioni e finanza nuove assunzioni riducendo la pressione fiscale alle imprese.
A questo appello hanno aderito numerose altre realtà politiche e tante altre vertenze ancora aperte. Sfileremo da pizza della Repubblica fino alla prefettura insieme a lavoratori del call center TIM, agli operi della nettezza urbana AMA ed agli occupanti per il diritto all’abitare e a tanti e a tante altre. Perchè la solidarietà non è un concetto morale a cui bisogna religiosamente aderire. Ma la solidarietà è un’arma, è il primo grande strumento da utilizzare contro chi ci vuole deboli e divisi.

BASTA RICATTI, BASTA SFRUTTAMENTO!
Se toccano uno toccano tutti! 

Sabato 21 gennaio ore 15:00, piazza della Repubblica, tutti al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori ex-Almaviva.
 

 

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Alcune della adesioni giunte finora:
Autoconvocati TIMCUB ALITALIA, Coordinamento Operaio AMASiCobas Roma, Blocchi Precari Metropolitani, Coordinamente di lotta per la casa, Progetto Degage, Il sindacato è un’altra cosa - Opposizione CGIL, Lavoratrici e i Lavoratori Chef Express_Aeroporto di Ciampino, Camere del Lavoro Autonomo e precario – CLAP, Rifondazione Comunista, USB Telecomunicazioni, CSOA Corto Circuito, Link - Rete della Conoscenza, Cobas CapodarcoAlmaviva Napoli - Decidiamo Noi, Partito Comunista dei Lavoratori, USB PI Istat, Rete Sociale III Municipio Roma..

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