• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Ale & Franz - "Tanti lati, latitanti"

Ale & Franz - "Tanti lati, latitanti"

Uno spettacolo che affronta i temi più drammatici dell'epoca moderna attraverso la comicità.

Alessandro Besentini e Francesco Villa sono tornati di nuovo sul palco con il loro nuovo spettacolo "Tanti lati - latitanti", in scena con la prima nazionale il 21 novembre al teatro Coccia di Novara. È uno show curato nei minimi dettagli, tutto l'insieme è necessario per capire il messagio che ci vogliono trasmettere, la musica, i vestiti, le foto e i discorsi. Per quanto riguarda l'aspetto musicale l'ho trovato molto adeguato per le varie scene. Anche se ho notato due o tre imprecisioni nelle conclusioni dei vari stacchi musicali, che stonavano la successione armonica della rappresentazione. La scenografia l'ho trovata molto originale, consisteva nella proiezioni d'immagini stilizzate su un grosso "telo" trasparente, posto come un sipario che si alzava quando si entrava nella vivo della recita. Ma non l'ho apprezzata moltissimo, perchè in certi punti era importante lasciare raffigurato l'ambientazione in cui si stava svolgento l'esibizione, ma si "mescolava" in maniera non ottimale con i pochi oggetti scenografici reali e con i protagonisti, quindi dava leggermente fastidio osservare ciò che avveniva dietro al "telo". Può darsi che questa stonatura si è verificata perchè mi trovavo in un palco leggermente decentrato, ipotizzo, che se mi fossi trovato in un posto più centrale questo "errore" non si sarebbe verificato. La struttura teatrale si presenta come una successione d' incontri, perchè è proprio da qui che si crea questa commedia. Tutti preceduti da immagini che spiegano il contesto storico o il luogo in cui si svolgerà la scena.

 "Ogni incontro nasce da una coppia. Ogni dialogo nasce da un incontro. Ad ogni azione verbale e non, corrisponde una risposta... quella dell'altro."

Un dialogo è l'elemento più facile per creare delle situazioni divertenti. Ma in questo spettacolo possiamo notare la genialità di questo duo, perché utilizza il genere colloquiale-comico per affrontare alcuni dei temi più drammatici, ma anche alcuni leggeri per spezzare l'intensità concettuale, dell'epoca moderna. Infatti il titolo "tanti lati - latitanti" indica proprio la voglia dei due attori di mostrare le principali posizioni delle persone, rispetto ad alcune situazioni riguardanti la vita quotidiana. 

"Lati tanti - Tanti lati in cui riconoscersi e fingere di non vedere che siamo proprio noi questi uomini. Noi con i nostri modi di vivere, di pensare, i nostri tic e le nostre ingenuità e virtù, le nostre forze e la nostra inesauribile e unica follia. Un vedersi allo specchio, un cercarsi e riconoscersi tra la folla e ridere (tanto) di gusto insieme."

Si inizia con il tema delll'omosessualità, per poi passare al tema sulla fede, al tema sugli anziani e moltri altri. Ma il pathos lo raggiungiamo nell'ultimo tema trattato, un estratto che vale da solo l'intera esecuzione teatrale, un passaggio che ti fa riflettere sul mondo circostante. Preferisco non descriverlo dettagliatamente, perché questi tipi di emozioni si possono vivere solamente immergendosi direttamente in questo bellissimo percorso filosofico. Il tutto si conclude con un bellissimo omaggio alla poetessa Alda Merini, perché l'intera serata è scandita dalla lettura di alcuni versi poetici, si scoprirà alla fine, che furono scritti da "pazzi". Ossia da alcuni "pazienti" dell'ex ospedale psichiatrico "Paolo Pini" di Milano. Ale e Franz al termine dello show spiegano che hanno voluto inserire queste frasi, per mostrare agli spettatori come una persona possa avere "tanti lati", magari anche nascosti.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità