• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Agrigento: l’Arnone innamorato

Agrigento: l’Arnone innamorato

All’ultimo dell’anno c’è chi butta via vecchi stracci o qualche vecchio materasso, Peppe Arnone ci ha rivelato in tv cosa ha gettato via a mezzanotte, dopo avere stappato lo spumante con verdi bollicine biologiche e dopo avere indossato il pigiamino di ambientalista: si è affacciato alla finestra e ha buttato via tutti i manifesti contro Zambuto che nel 2008 aveva fatto stampare a proprie spese e aveva solennemente presentato urbi et orbi: quelli in cui il giovane Sindaco compare insieme a suo suocero (il pupo e il puparo, ricordate ?) e quegli altri in cui si condanna il tradimento di Giuda-Zambuto, passato tra le braccia di Berlusconi, dopo che l’Arnone stesso aveva fatto così tanto per farlo eleggere. Per la Befana probabilmente vorrà pure bruciare in pubblica piazza l’effigie di Capodicasa, insieme alle “pizze” di tutte le registrazioni autogestite in cui chiede scusa d’avere indicato agli elettori di votare per Zambuto.

Cosa è successo al nostro eroe ?


Peppe, uno di questi giorni di Natale, passando con la sua vespa, ha visto l’alberello di Piazza stazione e ha sentito tutte quelle melodiose novene cantate dai ragazzi delle parrocchie, invece che dai soliti noti foraggiati con i soldi del Comune. E’ stato allora fulminato, come San Paolo sulla via di Damasco e, come l’apostolo è caduto da cavallo, anche lui ha vacillato sulle due ruote. Quel Natale agrigentino, così vibrante, così austero non poteva che sgorgare dal cuore di un Sindaco libero, bello, innamorato della nostra città. “Zambuto non è cambiato!”, ha sentenziato l’ambientalista. “Non è prigioniero delle logiche del Pdl e del cavaliere. Lui è uno di noi!”. Ha pensato che il giovane Sindaco è davvero un politico straordinario, magico come il suo Natale agrigentino : con l’Angelo Capodicasa che gli annunciava che sarebbe diventato Sindaco, i tre re magi Hamel, Miccichè e Passarello che gli portavano in dono al ballottaggio i loro voti, gli angeli di Legambiente che invitavano gli elettori ad andare alle urne per sconfiggere il Re Erode Camilleri. Solo che poi lo Zambuto è fuggito con l’Alfanello in Egitto, o meglio a Roma, a rifugiarsi per un po’ tra le braccia del Cavaliere. Anche lui, l’Arnone-furioso al momento s’era arrabbiato. Aveva perso il cervello, oggi sappiamo.

Ma la notizia dell’anno è che l’ha ritrovato.

E così l’Arnone furioso è diventato l’Arnone innamorato. “Zambuto è ancora quello del coraggio di cambiare”, ci ha spiegato nella sua prima conferenza stampa dell’anno. “Non ha tradito il mandato per il quale l’abbiamo voluto Sindaco”, ha aggiunto. Il cattivo della storia è semmai Capodicasa e tutti quelli del Pd che non sono ancora stati illuminati dalle luci natalizie di Zambuto. Arnone, invece, l’ ha capito quello che occorre fare: sta già preparando un referendum, e sa già il risultato, grazie ad un sondaggio: il 100% degli agrigentini vuole che la città cambi nome e si denomini: Zambutopoli.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares