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Agrigento. Asili nido di male in peggio

Insieme ad Enna, la città di Agrigento in Regione è il capoluogo più povero di asili nido. Un dossier a cura dell’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanza attiva (presentato lo scorso mese di settembre) rileva che la Città dei Templi è tra quelle dove il servizio è realizzato in “modalità ridotta” perché non viene garantito il tempo pieno (in media nove ore al giorno) come avviene accade nell’85% dei capoluoghi italiani.

In ciascuno dei due asili nido comunali agrigentini, infatti, la capacità ricettiva è di appena 50 bambine/i. Secondo i dati di Cittadinanzattiva ad Agrigento, rimangono in lista di attesa (ma praticamente senza alcuna speranza di venire ammessi) il 38% degli aventi diritto. E la percentuale di copertura rispetto alla potenziale utenza è solo del 4%. La retta varia in base al reddito della famiglia. In parole povere solo 4 bambini su cento possono ad Agrigento ottenere il diritto ad un posto in un asilo nido. Per gli altri non restano che le strutture private o la disponibilità dei familiari.

In provincia gli asili nido sono con 791 posti disponibili per una utenza potenziale di poco più di 18 mila bambini. La percentuale di copertura in provincia rispetto alla potenziale utenza è solo del 4,3 %. Nei due asili nido di Agrigento vengono ospitati bambini dai tre mesi ai tre anni. Un nido si trova al Villaggio Mosè. Occorre inoltre ricordare che la sede dell’altro asilo nido in piazza Ugo La Malfa è chiusa dal gennaio del 2008 e nonostante le promesse non è stata ancora risistemata. I bambini vengono ospitati in alcuni locali della scuola Esseneto, sede che doveva essere provvisoria e che quindi non ha tutte le caratteristiche e i confort che dovrebbe possedere.

Giovedì scorso sono ripresi i sopralluoghi per verificare la possibilità di ristrutturare l’edificio di piazza Ugo La Malfa, per tentarne al più presto il recupero funzionale. L’edificio infatti venne realizzato per ospitare al meglio i bambini e presenta quindi tutti gli ambienti e i confort necessari. “E’ stato dato incarico al geologo dell’ufficio tecnico del Comune, Attilio Sciara, e al gruppo di progettazione di svolgere una relazione idrogeologica per comprendere meglio i motivi dello smottamento che ha costretto il Comune ha chiudere l’asilo nido perché la struttura è rimasta compromessa - dice l’assessore comunale all’istruzione Renato Bruno – Subito dopo verrà fatta la progettazione e responsabile del procedimento è l’architetto Gaetano Greco. Partirà subito dopo la ricerca per trovare i fondi necessari per risistemare lo stabile. Intanto abbiamo sigillato giovedì scorso gli ambienti perché l’asilo è da tempo oggetto di ripetuti atti vandalici ”.

I nidi agrigentini sono aperti dalle ore 7.45 alle ore 14.15 e sono previsti solo quattro rientri pomeridiani mensili, il mercoledì. Lo scorso 29 luglio la giunta comunale ha approvato il progetto educativo degli asili nido comunali. Nella foto asilo nido di piazza ugo la malfa.

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